Al Quirinale…
Posted by comitatonogelmini su 18 luglio 2011
di Marta Gatti
Comitato Nazionale per la petizione Napolitano a difesa della Scuola Pubblica Statale
18 luglio 2011
Ieri (14 luglio, n.d.r.) è stata una giornata piena di emozioni.
Mi sono alzata alle 4.15 con l’ansia di perdere il treno per milano.
Sono arrivata invece comoda comoda e ho incontrato gli/le altre, carrellino con scatole compreso. Tre ore e eravamo alla stazione termini!
Avanti al quirinale ci aspettavano le folle? Beh, non c’era nessuno! Solo antonia sani della scuola e costituzione con il suo documento per il ricorso al tar sui tagli.
Ero emozionata all’idea di entrare in quirinale. I carabinieri sono sopraggiunti subitissimo e ci hanno chiesto di togliere cartelli (Elena aveva fatto dei bellissimi cartelli con mafalda e la scritta AIUTO PRESIDENTE!) ele bandiere gialle perchè davanti al quirinale non si può manifestare; identificata un’altra volta!
Sono stati però gentili per nulla arroganti. Saputo perchè eravamo lì sembravano quasi scusarsi dell’imposizione.
Entriamo nell’androne sempre con il carrellino a cui all’ultimo momento abbiamo aggiunto le firme di roma.
Ci blocca un signore altissssssimo vestito da pinguino blu con tanto di coda… e cominciamo a parlare di scuola. Anche lui, nonostante abbia mandato i figli alla privata ” perchè la scuola pubblica non funzionava” concorda con noi sulla tematica.
Michele russi gioca la carta della provenienza geografica per tentare di convincerli a fare una foto con carrellino per testimoniare al popolo l’avvenuta consegna. Ma niente da fare…neanche tra pugliesi si intendono!
Dopo un quasi accurato controllo con metal detector e raggi x di corpi e borse ( in treno al ritorno scopriamo che michele in borsa aveva un coltellino da scout che avrebbe potuto sgozzare presidente e consorte al seguito!), una signora ci accompagna all’interno del quirinale, scaletta a chiocciola e visita illecita sulla terrazza.
Entriamo in una stanza sulla cui porta c’è scritto “AFFARI INTERNI” . Un salottino verde stile impero decadente. Un tavolino di legno pregiato, un orologio da tavolo enorme color oro ( o d’oro vero?)
La signora mette le sedie in cerchio siamo in 7, e ci indica la poltroncina verde su cui siederà il prefetto.
Entrano in due. Un signore più anziano ( prefetto Montefusco) cicciottello e uno più dinocolato che gli fa da collaboratore (che alla fine scopriamo essere anche lui un prefetto.)
Ci danno la mano e si presentano.
Il clima che si respira è di cordialità. Parla soprattutto il prefetto montefusco. Ci fa capire di aver letto la petizione (” la situazione della scuola riassunta nei 12 punti”). Ci chiede come è nata questa esigenza di raccogliere firme.
È il momento di michele che racconta bene tutti i passaggi.
Poi la delegazione, come deciso prima di entrare, inizia a raccontare fatti concreti di ciò che accade nelle nostre rispettive scuole.
Io parlo della mia scuola, i progetti, i laboratori, le aule di informatica eccetera eccetera e dell’organizzazione delle classi per l’anno prossimo descrivendo nel dettaglio cosa vuol dire 5 maestre in meno; del bilancio, delle supplenze e …dei finanziamenti alla scuola privata, delle insegnanti di religione che prendono più di me, dei tagli all’organico e dell’aumento delle insegnanti di religione….
Gli studenti raccontano la riduzione delle ore, delle materie, delle ore perse senza supplenza,dei compagni disabili abbandonati, del contributo volontario.
Carla di Rma delle liste d’attesa delle iscrizioni alle superiori e dei tagli alla scuola in ospedale…
Michele della gestione dei consigli di istituto .
Antonietta racconta la situazione del vivere da precaria, delle ripercussioni nella classe, del rapporto 1 a 3 sul sostegno che ha avuto quest’anno, della formazione docenti che non esiste….
Beh, ci hanno ascoltato attentamente per un’ora e mezza circa. Io credo, come abbiamo scritto nel comunicato, che davvero parlare di scuola rende l’idea dell’inguistizia che stiamo vivendo e soprattutto dell’assoluta mancanza di ragioni dietro a queste scelte.
Credo che abbiano capito bene cosa vogliamo.
I loro interventi successivi sono stati di rinforzo e di sostegno alle nostre battaglie. ” dovete continuare così, complimenti per il modo in cui siete riusciti a coinvolger le persone, 44 mila firme non sono poche c’è tutto il popolo della scuola lì dentro…..”
Siamo poi intervenuti sia sulla notizia delle 67 mila assunzioni ( scoop mediatico), sia sul fatto che non c’è il tp al sud ( blocco degli organici x legge ) introducendo nuovi elementi alla loro analisi dei fatti.
Anche in questo caso abbiamo permesso a loro di leggere le cose da un punto di vista diverso da quello dei media.
Ci hanno assicurato (mah!) che informeranno il presidente di ciò che abbiamo detto ” in particolare modo degli esempi concreti che ci avete portato e che ci fanno capire ad esempio che anche una maestra in meno crea problemi alla scuola….”
Si sono prodigati a dire che il presidente é attentissimo alle tematiche della scuola e della cultura. Che in ogni suo discorso c’è un accenno a questo. Che il suo ruolo istituzionale ( separazione dei poteri) gli impedisce di intervenire sulle scelte governative, che peró non è detto che per vie private e non ufficiali non intervenga…(!!!)
Abbiamo chiesto loro quindi almeno che ci prometta che farà altri appelli come quello di dicembre, un appello al mese perchè si parli di scuola.
Niente.
Non abbiamo portato a casa nulla. Non so come valutare questo incontro. non che mi aspettassi chissà che ….però ogni volta ti scontri con qualcosa che è irremovibile.
Ciò che penso è che la nostra voce è arrivata fino alla massima carica dello stato.
Non possono dirci : noi non lo sapevamo.
E noi possiamo invece dire due cose: voi eravate informati e ciò che avete fatto non è a nome nostro.
È poca cosa? Non credo.
Ps: il prefetto non ha voluto firmare nè una lettera da noi scritta che testimoniasse l’avvenuta consegna, nè ci ha permesso di fare una foto.
Solo all’uscita in cortile, (da cui abbiamo visto la terrazza della casa del Presidente) ci siamo fermati ai bagni e abbiamo reincontrato il prefetto…il quale carinamente ci ha detto: beh, dai se volete fate una foto qui con il corrazziere così una prova per i firmatari ce l’avete.
Ecco perchè vedrete a giorni una nostra foto di fianco a una montagna umana con la coda in testa!
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