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Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

Mozione Collegio dei Docenti I.I.S. “U. Ruzza” – Padova: no al piano scuola di Renzi, #megliolaLIP

Posted by comitatonogelmini su 6 novembre 2014

wellRiceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Collegio dei Docenti dell’istituto Ruzza, dopo un’attenta analisi della proposta di riforma “La buona scuola”, esprime profonda preoccupazione per i seguenti punti critici:
Il piano “La buona scuola” interviene su una serie di materie che sono oggi oggetto del CCNL o della Contrattazione Nazionale di II livello: progressioni stipendiali, mobilità del personale della scuola a livello regionale o locale, attribuzione incarichi aggiuntivi.
La riforma non prevede investimenti nella scuola pubblica, in quanto l’unica spesa prevista, l’assunzione dei precari, imposta dalla comunità europea, è evidentemente finanziata con tagli di spesa in altri settori (blocco contratti, taglio della progressione economica fino al 2018 almeno, taglio delle supplenze brevi). È prevista la stabilizzazione dei soli precari inseriti nelle GAE (graduatorie ad esaurimento) e dei vincitori di concorso 2012, escludendo, di fatto, tutti gli altri.
L’abolizione degli scatti di anzianità e l’accesso alle progressioni per il solo 66% del personale è penalizzante e mortificante per la totalità dei docenti; discutibile in quanto stabilisce a monte una soglia di meritevoli e una percentuale di personale che sarà esclusa da qualsiasi progressione di stipendio.
Gli “scatti di competenza”, introdurranno una forte competizione tra docenti, mineranno la cooperazione e la collaborazione che sono invece fondamentali per stimolare la didattica e la creazione di un ambiente di lavoro coeso e positivo. I docenti, infatti, per essere compresi nel 66% dei “meritevoli”, saranno spinti ad accumulare “crediti”, e quindi oneri, oppure a chiedere il trasferimento in altra scuola, a danno della qualità dell’insegnamento e della continuità didattica.
La proposta di riforma interviene in senso peggiorativocome il vecchio DDL Aprea-Ghizzonisugli organi collegiali, riducendo il ruolo dei lavoratori e rafforzando quello del Dirigente Scolastico e dei soggetti privati, di cui è previsto l’ingresso anche nel Nucleo di Valutazione.
L’istituzione dell’organico funzionale per reti di scuole rischia di trasformare una parte dei docenti che oggi lavorano nelle scuole con contratti fino al termine delle attività didattiche in “sostituti” del personale assente; la maggioranza delle nuove assunzioni non aggiungerà cattedre all’organico di diritto, mentre si creeranno bacini di docenti a disposizione di più scuole. Oggi i nuovi assunti, domani tutto il personale docente.
I riferimenti contenuti nel piano “La buona scuola” sulla possibilità per il Dirigente di “creare la propria squadra con i docenti più adatti” sono molto preoccupanti, in quanto implicano un rafforzamento del ruolo e delle prerogative del Dirigente Scolastico nel reclutamento del personale e nell’utilizzo delle risorse professionali, prefigurando la chiamata diretta, con ricadute discrezionali sulla mobilità degli insegnanti e del personale ATA.
La riproposizione, secondo il progetto Aprea-Ghizzoni, della scuola-fondazione, quindi l’entrata di risorse private per contributi alla scuola statale. L’ingresso del privato (fondazioni, imprese, associazioni, ecc.) chiederà alla libertà culturale di assoggettarsi alle esigenze di mercato ed alla cultura di chi paga;
Per la prima volta (p. 66 “il sistema di valutazione sarà operativo dal prossimo anno per tutte le scuole pubbliche, statali e paritarie”) la scuola paritaria viene promossa al rango di scuola pubblica.
Il Collegio dei Docenti esprime quindi un parere negativo relativamente al Piano Scuola proposto dal Governo. Inoltre il Collegio dei Docenti chiede
che la scuola pubblica sia finanziata con risorse pubbliche;
che l’autonomia e la governance delle scuole rimangano collegiali;
l’assunzione immediata, già dal corrente anno scolastico di tutti gli insegnanti precari;
il rinnovo dei contratti e la restituzione degli scatti di anzianità;
il miglioramento delle strutture scolastiche e la loro messa in sicurezza;
che venga risolta, una volta per tutte e in maniera positiva, la questione rimasta irrisolta dalla legge Fornero, quella degli ormai famosi Quota 96, i 4mila docenti e il personale ATA, che per un errore tecnico non hanno ottenuto il diritto alla pensione.
Il Collegio ritiene, inoltre, che per rilanciare e riqualificare l’istruzione pubblica statale occorrono risorse economiche aggiuntive, sottratte in questi ultimi anni da tutti i governi, per riportare la spesa dell’Italia in istruzione, formazione e ricerca ai livelli della media europea, cioè al 6% del PIL, come è espressamente richiesto dalla legge di iniziativa popolare “Per una buona scuola della Repubblica”, sottoscritta da centomila cittadini, diventata disegno di legge, attualmente depositato in Parlamento e pronto per essere discusso, se si volesse ascoltare chi nella scuola vive e lavora.

Mozione approvata all’unanimità dal collegio dei docenti dell’Istituto “Ruzza” di Padova il 6 novembre 2014

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