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Quanti (pochi) soldi ha ricevuto la tua scuola? – capitolo 2: la nota Miur sul Programma Annuale 2012

Posted by comitatonogelmini su 29 dicembre 2011

di Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
29 dicembre 2011
Dopo aver fornito alle singole istituzioni scolastiche il 25 ottobre la consistenza dei finanziamenti assegnati per l’anno scolastico 2011/12 (vedi qui il nostro articolo precedente) il 23 dicembre il Ministero ha inviato a tutte le scuole  la nota MIUR.AOODGPFB 0009355 sul Programma Annuale 2012.

E’ abbastanza imbarazzante il ritardo con cui tale documento è stato spedito (il regolamento di contabilità, D.I. n. 44/2001, stabilisce, infatti, che entro ottobre le scuole debbano cominciare a predisporre il Programma Annuale dell’anno successivo, da approvare entro il 15 dicembre); mai negli anni passati si era arrivati alla fine di dicembre!

Nella nota viene confermata una erogazione solamente parziale (gli otto dodicesimi) dei finanziamenti che spettano ad ogni scuola sulla base del DM 21/2007; il testo così recita: “La quota riferita al periodo settembre-dicembre 2012 sarà oggetto di successiva integrazione, per consentire una ordinata gestione dei dimensionamenti“.

Troviamo piuttosto sibillina la tesi del Miur: infatti il dimensionamento riguarderà una percentuale piuttosto bassa di scuole (tutte le scuole della secondaria di secondo grado sono escluse dal dimensionamento e in molte regioni i piani di riorganizzazione riguardano solo una piccola parte delle scuole del primo ciclo).

Riteniamo che, ancora una volta, il tentativo sia quello di rimandare a “tempi migliori” i fondi spettanti alle singole istituzioni scolastiche, in modo particolare quelli relativi al pagamento delle spese per le supplenze, che le scuole normalmente esauriscono quasi integralmente entro il mese di giugno.
In base alle nuove regole una fetta non irrilevante di fondi verrà così erogata solo a partire dal mese di settembre.

La nota ovviamente non spiega come, con meno risorse, le scuole potranno far fronte alla loro “normale gestione”; inoltre, ancora una volta, il Ministero continua a non dire niente sulla questione dei residui attivi che le istituzioni scolastiche vantano nei confronti del Miur stesso da più anni (in media 70-80.000 euro, ma con punte anche di 250.000 euro!).

Il Miur continua a non riconoscere il bisogno estremo delle scuole di avere una disponibilità certa di cassa per pagare tempestivamente le spese obbligatorie. Non finanziare adeguatamente le ore eccedenti per la sostituzione degli insegnanti e degli A.t.a. assenti e non coprire i residui attivi significa spingere le singole istituzioni scolastiche verso il collasso, a cui contribuisce non poco il “congelamento” dei fondi contrattuali che avviene tramite il cedolino unico.

Ulteriori integrazioni potrebbero esserci per i finanziamenti della legge 440/97, l’alternanza scuola lavoro, per la fruizione della mensa gratuita da parte del personale scolastico (art. 21 CCNL), per le misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica a.s. 2012/2013 (art. 9 CCNL). Le Direzioni Generali potranno dare altre assegnazioni per altre esigenze (es. “patentino”, PON, ecc.).

La parte della nota che dà indicazione sui finanziamenti della legge 440/97 (autonomia scolastica) è quantomeno risibile se si considera che le scuole ancora non conoscono l’ammontare della quota su cui contare per il 2011.

Per poter leggere “in chiaro” quanti (pochi) soldi ha ricevuto la vostra scuola , tenete presente che:

  1. PA12QUOTASUPPLENZE in euro è l’assegnazione base per le supplenze brevi e saltuarie (tabella 1 Quadro A DM21/07);
  2. PA12QUOTAFISSA in euro è l’assegnazione quale quota fissa per istituto (tabella 2 Quadro A);
  3. PA12QUOTAPERSEDE in euro è l’assegnazione quale quota per sede aggiuntiva (tabella 2 Quadro A);
  4. PA12QUOTAPERALUNNO in euro è la quota per alunno (tabella 2 Quadro A);
  5. PA12QUOTAPERDIVERSAMENTEABILE in euro è la quota per alunno diversamente abile (tabella 2 Quadro A);
  6. PA12QUOTAREVISORI in euro è l’assegnazione solo alle scuole individuate quali capofila all’interno del proprio ambito territoriale di revisione dei conti;
  7. PERS12GENAGO in euro è l’assegnazione, al netto degli oneri riflessi a carico dell’Amministrazione e dell’IRAP (lordo dipendente), attribuita ad ogni scuola quale dotazione finanziaria finalizzata al pagamento degli istituti contrattuali relativi al periodo da gennaio ad agosto 2012 e comprende le voci sotto elencate:

il fondo dell’istituzione scolastica, per il pagamento degli istituti contrattuali di cui all’art. 88 del CCNL 29-11-2007 (ivi compresi, tra l’altro, i corsi di recupero, le indennità per turno notturno, festivo, notturno/festivo, di bi/trilinguismo nonché il compenso spettante per l’indennità di direzione al DSGA e al suo eventuale sostituto, ecc…);

le funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa (art. 33 CCNL);

gli incarichi specifici del personale ATA (art. 47 CCNL);

le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti (art. 30 CCNL), compreso l’incremento disposto ai sensi dell’Intesa del 10 novembre 2011;

● per le attività complementari di educazione fisica e per il docente coordinatore provinciale per l’educazione fisica (art. 87 CCNL);

l’incremento del fondo dell’istituzione scolastica, limitatamente alle scuole e ai casi previsti dall’art. 6 dell’Accordo Nazionale del 31 maggio 2011 e dall’Intesa del 10 novembre 2011, che dispongono l’integrazione del FIS per le scuole che devono provvedere alle indennità al personale scolastico per turno notturno, festivo, notturno/festivo, per bi/trilinguismo nonché per l’indennità di direzione al personale che sostituisce il DSGA;

limitatamente agli istituti secondari di secondo grado, l’acconto di 4.000,00 euro lordo dipendente per ciascuna classe terminale, per la remunerazione dei compensi ai componenti le commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio.

Le somme sono determinate tenendo in considerazione i dati presenti al sistema informativo del Ministero ed utilizzati per l’annuale pubblicazione sull’organico di diritto.

In altre parole, se i dati sono sbagliati e non corrispondono alla situazione delle scuole (cosa che accade sempre più spesso…) il Miur non farà alcuna integrazione!!!

Di seguito potete scaricare:

il testo della nota MIUR.AOODGPFB 0009355 sul Programma Annuale 2012

l’elenco delle attribuzioni per tutte le istituzioni scolastiche d’Italia, in formato Excel (attenzione! l’elenco non è in ordine di regione e provincia, ma dovete cercare con pazienza la vostra)

l’elenco delle attribuzioni per tutte le istituzioni scolastiche del Veneto, in formato Excel (questo invece ve lo abbiamo ordinato!)

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Residui delle scuole. Il monitoraggio scade il 23 giugno

Posted by comitatonogelmini su 25 Maggio 2011

da FLC CGIL Scuola
25 maggio 2011
Il Mef ha aperto una rilevazione per conoscere l’esatta consistenza dei residui attivi e passivi delle scuole. Finalmente si va nella direzione a lungo auspicata dalla FLC: portare a trasparenza l’effettivo stato di sofferenza delle scuole.

Le scuole avranno tempo  fino al 23 giugno per inserire al sistema i residui contabilizzati al 31.12.2010.  Tempi e modalità sono indicati nella circolare Mef (clicca qui).

Finalmente le scuole potranno dare voce al loro stato di sofferenza finanziaria. Era ora!

Da tempo chiediamo al Miur di procedere a un rigoroso monitoraggio per fare chiarezza sulla partita “residui attivi” per avviare una nuova fase di veridicità, chiarezza e correttezza nella gestione delle risorse.

I tagli operati dalle varie finanziare hanno costretto le scuole, già dal 2006, a sovvenzionarsi per molte spese con i contributi delle famiglie, con i fondi contrattuali, ed altre entrate non finalizzati per pagare i supplenti e il personale impegnato negli esami di stato.

Queste anticipazioni di spese di competenza del Miur hanno costituito residui attivi che devono essere restituiti alle scuole attraverso un piano straordinario di finanziamenti.

Il Miur aveva già tentato di cancellare questi residui con il suggerimento di inserirli, in sede di programma annuale, in una voce sterilizzata denominata Z01: l’operazione è stata in gran parte respinta dalle scuole.

Tanti direttori e dirigenti, negli ultimi anni, dopo i tagli operati dalle diverse finanziarie e l’azzeramento dei fondi per il funzionamento, per due anni consecutivi, hanno lavorato in condizioni impossibili per evitare riduzioni dell’offerta formativa, dimostrando anche un grande senso della propria professionalità.  Ma ne è valsa la pena: la nostra resistenza non è stata inutile.

Come FLC ci siamo opposti con tutte le nostre forze, ricorrendo anche alle vie legali, al tentativo del Miur di fa calare una pesante cappa di silenzio sullo stato di de finanziamento della scuola pubblica.

Non sono mancati gli interventi autoritari di alcuni uffici scolastici regionali (vedi  Usr Puglia) che hanno forzato ulteriormente la mano cercando di imporre illegittimamente la cancellazione dei residui attivi.

Adesso è importante che le scuole operino con precisione e tempestività per dimostrare che hanno diritto di battere cassa nei confronti del Miur e Mef e riportino nelle schede del monitoraggio tutti i residui attivi e passivi, compresi quelli relativi al pagamento delle funzioni superiori del personale docente e ATA non specificati nella tabella, utilizzando la voce Altro: di provenienza Miur, per i residui attivi e la voce Altri debiti a carico del Miur per i residui passivi.

Continueremo a combattere per mandare in porto le nostre proposte:

  • aprire un tavolo di confronto con le scuole (conferenze di servizio), con le associazioni dei genitori e degli studenti, con le organizzazioni sindacali per quantificare la posta ancora in gioco
  • elaborare un piano d’investimenti in strutture, tecnologie e laboratori
  •  liberare le scuole dalle molestie burocratiche che poco hanno a che fare col servizio istruzione e formazione che queste devono garantire

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Contributi Volontari: un motivo per dire NO

Posted by comitatonogelmini su 31 gennaio 2011

di Francesco Mele
da ScuolaFutura Carpi
31 gennaio 2011

 

 

Mi rivolgo al 56,5 % delle scuole italiane che, secondo il 44° rapporto CENSIS, chiedono un contributo volontario ai genitori, a partire dalla mia, che porterò come esempio per il ragionamento che sto per fare.

Premetto, innanzitutto, che parlerò degli ormai famosi residui attivi e, per chi ancora non fosse avvezzo al termine, informo che si tratta dei crediti che le scuole vantano nei confronti dello Stato per aver “anticipato” spese che lo Stato non ha mai conferito alle scuole, pur essendo di sua stretta pertinenza. Si tratta in prevalenza di stipendi per supplenze e per i commissari degli esami di stato. Stipendi che le scuole hanno però onorato nei confronti dei lavoratori cui spettavano reperendo i fondi necessari da altri capitoli di spesa con entrate non vincolate.
Nelle 56,5% delle scuole a cui mi riferisco è molto probabile che per coprire le spese degli stipendi si sia fatto ricorso ai contributi volontari dei genitori.

Questo dei residui attivi è stato un tema oggetto di una grande battaglia mediatica dei vari coordinamenti di Consigli di Istituto che spontaneamente si sono costituiti in varie provincie e che hanno reclamato a gran voce che tali crediti venissero onorati, (vedi per la provincia di Padova la lettera della Rete 26 febbraio firmata da oltre 50 Consigli d’Istituto) anche perché ciascuna scuola aveva ormai accumulato cifre davvero consistenti fino a 500-600 mila euro nei casi più estremi.
Ci sono state interrogazioni parlamentari al riguardo, comunicati stampa, lettere al Ministero, incontri con i dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali, minacce di class action, ma sembrava non ci fosse alcuna soluzione al problema, anzi, addirittura, in una nota del dicembre 2009, il MIUR disponeva di togliere tali crediti dalle entrate – come si è sempre fatto e come è lecito fare per i crediti – e di “parcheggiarli” in una voce di bilancio che tutti abbiamo subito individuato come l’anticamera della radiazione.
La manovra, disvelata nei suoi intenti, non ha avuto successo e le scuole si sono rifiutate di adottare questo declassamento dei residui attivi, nell’approntare il Programma Annuale (bilancio preventivo) del 2010, in qualche caso addirittura i CdI si sono rifiutati di approvare i Programmi Annuali, suscitando molto scalpore e dibattito anche sui giornali nazionali.

Questa forte resistenza dei CdI all’idea del “chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato” ha prodotto alla fine i suoi primi significativi, anche se non definitivi, effetti.

Tra luglio e dicembre del 2010, in due tranche distinte e successive, le scuole del paese hanno cominciato a ricevere una parte dei residui attivi accumulati negli ultimi 5 anni. Importi consistenti, anche se ancora poco rispetto a quanto avanzato dalle singole scuole.
Nella mia scuola, ad esempio, che avanzava 330 mila euro, a luglio sono arrivati 60 mila euro e a dicembre 70 mila: 130 mila euro in totale che riducono a 200 mila euro i residui attivi della mia scuola.
Cosa deve fare la scuola in questo caso (così abbiamo fatto nella mia), deve cancellare dei residui attivi fino all’importo ricevuto, scegliendoli preferibilmente tra i più “antichi”.
Ma cosa succede di particolare a causa di questi arrivi di soldi freschi?
Succede che fondi che fino all’anno scorso risultavano nelle entrate ma erano di fatto soldi finti (più corretto chiamarli virtuali) adesso diventano soldi veri e propri che la scuola può spendere per davvero!

Arrivo allora alla proposta indecente.

Di fronte a questa inattesa liquidità io propongo che in quel 56,5% di scuole che richiedono soldi ai genitori per “sopravvivere” si dica: “cari genitori, fino ad oggi vi abbiamo chiesto un contributo volontario di tot euro per queste e queste altre spese, ma quest’anno dallo Stato abbiamo ricevuto crediti pregressi per un ammontare di tot euro che finora abbiamo contabilizzato come entrate, anche se virtuali. Questo ci consente per quest’anno di fare a meno del vostro contributo volontario sostituendolo con i fondi dei residui attivi che ci sono stati accreditati. Tutt’al più potremmo mantenere la voce di bilancio dei vostri contributi volontari e considerarla virtuale a meno di richiedervela successivamente se dovesse rivelarsi necessario”.

Indecente, vero?

Sarà senz’altro indecente per alcuni DS e DSGA, ma penso che sarebbe molto apprezzata da tutti i soggetti coinvolti nella scuola, studenti, genitori e, perché no, anche docenti e ATA.
Mi sono consultato con degli esperti e mi hanno confermato la piena fattibilità della cosa quindi si tratta di una scelta alla portata dei CdI (di quel 56.5%) che non hanno ancora approvato il Programma Annuale. Sarebbe, alla fin fine, un modo per restituire ai genitori di oggi, quanto impropriamente sottratto ai genitori degli anni precedenti. Anche se i soggetti sono diversi direi che si tratterebbe comunque di una decisione improntata alla massima correttezza nelle relazioni tra scuola e genitori.

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Programma annuale 2011. Finalmente una circolare quasi corretta

Posted by comitatonogelmini su 17 novembre 2010

Il Miur si avvicina al rispetto delle scadenze. Ripristinato il finanziamento per il funzionamento didattico e amministrativo. Le criticità ed i problemi per l’applicazione del “cedolino unico”. Garantita la copertura delle spese per supplenze
dal sito della FLC- CGIL Scuola
16 novembre 2010
 

Con la nota del MIUR sul programma annuale 2011 dell’11 novembre trovano finalmente soluzione alcuni dei problemi che avevamo sollevato l’anno scorso in occasione della circolare sul programma annuale 2010.

Dopo le nostre osservazioni di alcuni giorni fa e la lettera del segretario generale della FLC, ritorniamo quindi sull’argomento per commentare la nota in questione.

Tempistica

L’anno scorso la circolare con la comunicazione sulle risorse finanziarie e le indicazioni per la predisposizione del programma annuale è stata inviata a fine dicembre, cioè ben oltre il termine del 15 dicembre previsto dal Regolamento di contabilità (D.I. 44/2001) per l’approvazione del bilancio da parte del Consiglio di istituto. Quest’anno, anche se la circolare arriva oltre la data del 31 ottobre prevista dallo stesso Regolamento per la proposta al consiglio da parte della giunta, si registra un passo avanti verso date compatibili con la norma e i tempi di lavoro della scuola.

Budget finanziario

Diversamente dallo scorso anno, l’assegnazione delle risorse finanziarie, comprese le spese per le supplenze brevi e saltuarie rispettano il regolamento di contabilità e il cosiddetto “capitolone” (D.M. 21/2007). Infatti, il Regolamento ( comma 7 dell’art. 2) stabilisce che Ai fini della tempestiva elaborazione del programma l’ufficio scolastico regionale provvede a comunicare alle istituzioni scolastiche, anche sulla base dei finanziamenti assegnati per i precedenti esercizi, una dotazione certa di risorse finanziarie, fatte salve le eventuali integrazioni conseguenti all’approvazione della legge di bilancio dello Stato.”

Viene così restituito alle scuole, dopo due anni, il finanziamento per il funzionamento didattico e amministrativo, che viene erogato in base allecaratteristiche delle scuole (numero alunni, numero alunni diversamente abili, numero sedi, tipologia di istituto,  spese per revisori alla scuola polo, numero di unità di personale per le supplenze).

Variazioni di bilancio

Altre “assegnazioni” potranno essere effettuate dalla Direzione Generale per la politica finanziaria e per il bilancio del MIUR e da altre Direzioni Generali. Tali “assegnazioni” potranno essere accertate, dopo le variazioni al programma annuale, solo secondo le indicazioni contenute nelle e-mail di comunicazione alle singole scuole.

Questo meccanismo conferma le modalità già utilizzate nel passato e finalizzate ad escludere variazioni di bilancio ed accertamenti autonomi da parte delle scuole nel caso di finanziamenti di competenza dell’amministrazione scolastica, anche se va detto che cosi si introduce una “autorizzazione all’accertamento” da parte dell’Amministrazione non prevista dal D.I. 44/2001 (articoli 2 comma 8 e 4 comma 6).

Supplenze brevi e saltuarie

La circolare prende definitivamente atto dell’impossibilità di “stimare, a priori, l’esatto fabbisogno per supplenze brevi di ciascuna scuola, data la variabilità della relativa spesa di mese in mese” e introduce, in caso di fabbisogno superiore alla dotazione iniziale assegnata, periodiche integrazioni da parte del MIUR, di norma mensili,  sulla base delle variazioni di bilancio operate dalle scuole.

Scompare dalla circolare l’illegittimo e indefinito “tasso d’assenteismo medio nazionale per tipologia di scuola“ come riferimento per attribuire risorse aggiuntive per le supplenze, che era presente nella circolare dello scorso anno. Rimane però,  nel caso di fabbisogno “particolarmente elevato”, la precisazione che all’ulteriore assegnazione di fondi si provvederà “solo successivamente all’esito positivo di apposita verifica”.

Ore eccedenti

Analoga modalità di finanziamento non è prevista per le ore eccedenti, necessarie per la sostituzione dei colleghi assenti,  e per le funzioni superiori, rinviando per queste ultime ad un successivo confronto sindacale a livello nazionale. Il predetto meccanismo di comunicazione e autorizzazione all’accertamento del finanziamento cerca di escludere autonomi accertamenti da parte delle scuole, conseguenti all’obbligo di garantire il servizio di istruzione e la sicurezza (ore eccedenti) e di rispettare il CCNL (funzioni superiori, art. 146 CCNL). Relativamente alle ore eccedenti ricordiamo il recente accordo Sindacati scuola-Miur sulla distribuzione alle scuole della quota di fondo nazionale contrattuale non utilizzata in base all’intesa del 18 maggio 2010.

Cedolino unico

Le istruzioni sulla gestione del cosiddetto “cedolino unico” presentano numerosi aspetti critici che abbiamo puntualmente segnalato all’amministrazione anche perché, tramite la circolare, si anticipano disposizioni che devono essere recepite attraverso una modifica al Regolamento di contabilità come prevede la finanziaria 2010.

A questo proposito vogliamo ricordare che il Regolamento di contabilità (art. 11 comma 1) prevede che Formano impegni sugli stanziamenti di competenza le sole somme dovute dall’istituzione scolastica a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate. Gli impegni assunti possono riferirsi soltanto all’esercizio in corso; essi non possono eccedere lo stanziamento dello specifico aggregato.”  e all’art.7,  comma 2, che “Il dirigente, sulla base delle codifiche stabilite nella modulistica di cui all’articolo 30, imputa le spese al funzionamento amministrativo e didattico generale, ai compensi spettanti al personale dipendente per effetto di norme contrattuali e/o di disposizioni di legge, alle spese di investimento ed ai progetti, nei limiti della rispettiva dotazione finanziaria stabilita nel programma annuale e delle disponibilità riferite ai singoli progetti. A tal fine, le schede di cui all’articolo 2, comma 6, sono costantemente aggiornate a cura del direttore, con riferimento alle spese sostenute.”

Il dirigente scolastico non può quindi stipulare contratti o affidare incarichi senza che le necessarie risorse finanziarie siano stanziate nel programma annuale, al momento della sua approvazione iniziale o a seguito di variazioni regolarmente apportate dal dirigente ai sensi dell’art. 6 del D.I. 44/2001.

Tramite la circolare ministeriale si danno indicazioni secondo le quali i finanziamenti degli istituti contrattuali non vanno inseriti nel programma annuale 2011. Questo punto è particolarmente grave perché non trova rispondenza nelle norme vigenti e contraddice l’obbligo del rispetto dei principi di trasparenza e di veridicità del programma annuale previsti dall’art. 2 comma 2 del D.I. 44/2001: “La gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche si esprime in termini di competenza ed è improntata a criteri di efficacia, efficienzaed economicità e si conforma ai principi della trasparenza, annualità, universalità, integrità, unità, veridicità. E’ vietata la gestione di fondi al di fuori del programma annuale fatte salve le previsioni di cui all’articolo 20 e all’articolo 21” (che riguardano le aziende agrarie e le aziende speciali e i proventi derivanti dalla vendita di beni e da servizi a favore di terzi). Per il pagamento delle spese dell’accessorio si dovranno utilizzare “in via prioritaria le giacenze di cassa derivanti dai predetti fondi; (le somme presenti nel bilancio della scuola)esaurite dette giacenze, le competenze verranno liquidate” tramite il Service Personale Tesoro. Il termine “giacenza di cassa” non presente nel D.I. 44/2001, e privo di senso in un bilancio di competenza, ha come finalità quella di scippare alle scuole le economie relative a questi fondi.

I crediti verso il Miur

Seppure in maniera meno insistente e assertiva rispetto a quella dello scorso anno, si ribadisce l’invito ad inserire “opportunamente” in Z01 – disponibilità da programmare una somma pari all’ammontare dei residui attivi di competenza dello Stato.
L’invito, già respinto dalla maggioranza delle scuole lo scorso anno, è ancora da respingere perché conferma la scelta implicita del MIUR, anche nella prospettiva del passaggio al bilancio di cassa previsto dalla legge 196/2009, di non saldare i debiti verso le scuole. Il tutto con la motivazione che esse,  non avendo in cassa le risorse, non ne possono programmare l’utilizzo, dal momento che l’eventuale programmazione risulterebbe inefficace.

Fondi vincolati

Positiva è invece l’indicazione relativa alle entrate vincolate (ad esempio quelle di derivazione contrattuale e quelle la cui “destinazione è inderogabilmente data dal soggetto assegnatario”) che lo scorso anno erano molto ambiguamente richiamate.

Residui attivi

La circolare non dice nulla sul problema dei residui attivi, presenti nei bilanci e certificati dall’approvazione dei programmi annuali e dei conti consuntivi degli anni passati, così come non considera in alcun modo il grave problema delle “sofferenze di cassa” delle scuole che in molti casi sta portando, per iniziativa di tanti creditori, all’emissione di decreti ingiuntivi  nei confronti delle scuole. Questa situazione si aggraverà con la sottrazione della liquidità derivante dai fondi contrattuali e finirà per scaricare sulle famiglie i costi del servizio scolastico. Già si avvertono i primi effetti negativi, dal momento che molti istituti bancari che svolgono il servizio di cassa hanno segnalato l’antieconomicità del rapporto con le scuole, annunciando l’intenzione di non voler partecipare alle gare per il rinnovo delle convenzioni.

Considerazioni finali

Quest’anno le scuole hanno qualche certezza in più per programmare le risorse finanziarie ma, a distanza di dieci anni dal varo dell’autonomia scolastica, la situazione del sistema di istruzione è resa drammatica dalla riduzione del finanziamento pubblico tanto per il funzionamento che per gli investimenti. Sono anni che la scuola non riceve un euro per investire in beni durevoli.

Inoltre rimane ancora aperta la partita incandescente dei residui attivi causata dalla gestione del Ministro Moratti che diede avvio ad un’operazione ideologica di impoverimento della scuola pubblica attraverso i bilanci, riducendo le voci di spesa per le supplenze e per gli esami di stato in maniera consistente (oltre 450 milioni di euro). Una scelta miope che ha causato il formarsi di una crescente massa di residui attivi nei bilanci delle scuole, tenuto conto che queste sono spese sono ineludibili per assicurare il diritto all’istruzione.

La FLC nazionale, regionale e provinciale si batteranno fino a quando non ci sarà la restituzione alle scuole dei crediti che queste vantano nei confronti del Miur.

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“Class action” per mettere in mora il MIUR

Posted by comitatonogelmini su 23 giugno 2010

AVVISO URGENTE

di Adis
Roma – 23 giugno 2010

Le Scuole con la “class action” mettono in mora il MIUR sui crediti

 

L’Adis in occasione della Conferenza Nazionale del 27 e 28 maggio us ha deciso di pro­muovere una vertenza collettiva delle scuole per mettere in mora il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per i crediti vantati dalle Scuole dall’anno 2002 ad oggi (residui attivi).

Per consentire l’attivazione della vertenza che deve essere promossa dai Presidenti dei Consigli di circolo e di istituto e dai Comitati dei genitori tutte le scuole interessate do­vranno inviare l’elenco dei residui attivi (Modello “L” allegato ai Conti consuntivi degli anni di riferimento) accertati nei confronti del Mini­stero e delle sue articolazioni: Uffici Scolastici Provinciale e Uffici Scolastici Regionali,) alla seguente email:

adis.classaction@email.it

L’Adis promuoverà entro il mese di giugno una riunione dei genitori e rappresentanti delle scuole, Direttori sga, Dirigenti scolastici e altre Associazioni con il proprio Ufficio legale per illustrare le modalità del ricorso e raccogliere le adesioni all’iniziativa.

La data della riu­nione sarà pubblicata quanto prima.

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Nelle scuole non tornano i conti

Posted by comitatonogelmini su 20 giugno 2010

di Reginaldo Palermo
da La tecnica della Scuola
19 giugno 2010

 

La situazione finanziaria delle scuole è ormai fuori controllo. I problemi emergeranno a fine mese, in occasione della verifica intermedia sul Programma Annuale 2010 e quasi certamente esploderanno in autunno.

A fine giugno le istituzioni scolastiche di tutta Italia dovranno approvare la verifica intermedia sul Programma Annuale 2010 e sarà l’occasione per capire se davvero, come continuano a garantire i tecnici del Ministero, le risorse finanziarie per il funzionamento delle scuole sono adeguate o se, al contrario, sono palesemente insufficienti.
Più volte la nostra testata ha segnalato l’incongruenza delle modalità di assegnazione dei fondi destinati a funzionamento didattico e amministrativo e al pagamento delle supplenze.
Per il momento il Ministero non ha ancora dato segno di aver compreso la straordinaria gravità del problema: le scuole potranno disporre di fondi per il funzionamento didattico e amministrativo solo a condizione di risparmiare sulle supplenze !
Inoltre il meccanismo contabile relativo alle spese per le supplenze previsto dal Ministero è particolarmente complesso e delicato e avrà come conseguenza quello di diminuire ulteriormente la capacità di spesa sul funzionamento.
Spieghiamolo con un esempio.
Prendiamo il caso di una scuola che, ai primi di ottobre, si rende conto di non disporre di fondi sufficienti per pagare le supplenze conferite: secondo le disposizioni impartite dal Ministero, quella scuola dovrà immediatamente segnalare la situazione allo stesso Miur che, entro il mese successivo, dovrebbe accreditare le somme necessarie. Nel frattempo, però, la scuola dovrà provvedere ad effettuare una variazione di bilancio per garantire la copertura dell’impegno di spesa per le supplenze che intende conferire. E per farlo dovrà spostare fondi sul capitolo di spesa delle supplenze attingendole da altri capitoli. Quando poi il Ministero assegnerà i fondi per le supplenze la scuola potrà adottare una nuova variazione di bilancio per ripristinare i fondi sottratti al funzionamento od altri progetti.
L’operazione, però, è molto complessa sotto il profilo contabile perché ormai i fondi che le scuole imputano al funzionamento didattico o ai progetti provengono in larghissima misura o da finanziamenti non statali (Comuni e Regioni soprattutto) oppure dai contributi delle famiglie.
Insomma far quadrare i conti sarà pressoché impossibile.

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Finanziamenti alle scuole. In arrivo alcune tranche di pagamento

Posted by comitatonogelmini su 12 aprile 2010

dal sito della FLC CGIL scuola
12 aprile 2010

 

 

Sono in arrivo alcune tranche di pagamento. I fondi assegnati riguardano massimamente:

  1. le spese di personale, circa 580 milioni di euro, sulla competenza 2010. Esse sono comprensive degli 8/12 fis, delle funzioni strumentali, degli incarichi specifici e di un acconto per le spese di pulizie;
  2. una prima assegnazione, 30 milioni di euro, per le ore eccedenti prestate in sostituzione dei colleghi assenti per l’a.s. 2009/2010. Si tratta di una somma minimale calcolata sulla disponibilità dei fondi contrattuali che però non copre l’intero fabbisogno delle scuole, quindi, da non considerarsi risolutiva né a sanare il pregresso né per l’anno in corso.

Il Miur a breve aprirà i seguenti monitoraggi:

  • legge 440/97 (autonomia scolastica) anno 2009 relativamente alla terza area degli istituti professionali (circa 30 milioni di euro) e piani dell’offerta formativa (circa 36 milioni di euro);
  • fondi contrattuali (8/12) per l’area a rischio e forte processo immigratorio e ore eccedenti per il gruppo sportivo.

Inoltre, è in corso un’analisi globale sui residui passivi delle scuole ai fini di un loro probabile reintegro con la legge di assestamento di bilancio.

Le considerazioni della FLC

Supplenze. Il Miur, come convenuto durante l’incontro del 22 febbraio, si impegna a coprire le future spese seppur richiamando il fantomatico tasso di sostituzione, e autorizza di fatto a prevedere le nuove entrate necessarie. Ciò significa che, nel rispetto della normativa vigente, le scuole sono autorizzate a sostituire i colleghi assenti anche se sarà sempre bene segnalare subito quando il fabbisogno è superiore alle previsioni del programma annuale. A questo fine mettiamo a disposizione delle scuole un fac simile di lettera da inviare al Miur.

Ore eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti. La mail di assegnazione dei fondi richiama in maniera ambigua l’ art. 87 del Ccnl, generando un po’ di confusione con le ore per il gruppo sportivo che invece sono finanziate a parte. Inoltre, il riferimento alla contrattazione di istituto, formalmente corretto, non dove tradursi in un invito per le scuole a sostenere la spesa mancante con il Fis. Tale ipotesi è impraticabile a norma dello stesso art. 86 del Ccnl. A questo proposito ricordiamo che da anni ci stiamo battendo perché si faccia estrema chiarezza su questo punto una volta per tutte, imputando tale spesa alla voce supplenze, quindi, reintegrabile sulla base dei flussi finanziari.

Residui anni precedenti. Risulta chiara la volontà del Miur di non farsi carico dei residui attivi vantati dalle scuole nei suoi confronti, ma di mettere sotto la lente di ingrandimento solo i residui passivi per le voci di competenza (supplenze, contributi di legge, esami di stato, ecc) dello stato. Si tratta di un’ipotesi che trova la nostra assoluta contrarietà e che a distanza di mesi svela l’arcano che si cela dietro la pretesa del Miur e dei revisori dei conti di far inserire i residui attivi delle scuole nell’aggregato “Z”. Come abbiamo sempre sostenuto il vero fine di questa operazione è la loro radiazione generalizzata.

Questo spiega anche il rifiuto del Miur a fornirci i dati di bilancio sui quali abbiamo aperta una vertenza insieme agli altri sindacati scuola.

Funzionamento didattico e amministrativo 2010. Ad anno scolastico inoltrato non c’è nessuno impegno da parte del Miur a finanziare l’unica voce di bilancio che consente di far fronte alle normali esigenze di ogni giorno. Si tratta di una grave violazione del principio di competenza fissato dal regolamento di contabilità per la corretta programmazione della spesa in relazione al piano dell’offerta formativa.

Per tutte queste ragioni continua il nostro impegno a fianco delle scuole per imporre la trasparenza, ottenere il rispetto delle regole vigenti e un piano straordinario di finanziamenti.

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Monselice: la scuola Zanellato si rivolge alle famiglie «Stato insolvente, i soldi non bastano»

Posted by comitatonogelmini su 8 marzo 2010

da Il Mattino di Padova
7 marzo 2010

 

 

 

Conti in difficoltà anche all’istituto comprensivo Zanellato. Dopo l’allarme lanciato dal Kennedy, un’altra scuola monselicense denuncia lo stato preoccupante dei suoi bilanci, dovuto al ritardo nell’ottenere i trasferimenti dallo Stato. Il dirigente scolastico, Eliana Scalzotto, e il presidente del consiglio d’istituto, Luigi Pastò, hanno inviato ai genitori degli alunni una lettera che mette nero su bianco la situazione finanziaria dell’istituto e ne attribuisce la colpa al governo. Il consiglio d’istituto ha infatti approvato il bilancio, lo scorso 25 febbraio, ma ha anche voluto informare su quali siano le difficoltà in atto. «Dallo scorso anno siamo ancora in credito dallo Stato di 123.724 euro per le supplenze, che la scuola ha già anticipato con risorse finanziarie che aveva in cassa, ma vincolate per altre spese» spiega la nota inviata ai genitori. All’istituto Zanellato sono stati assegnati quest’anno circa 161.000 euro, che devono coprire per circa 107 mila euro i progetti legati all’offerta formativa. Rimangono così solo 54.000 euro per le supplenze e le spese per il funzionamento amministrativo e didattico. Anche alla Zanellato, quindi, il budget attuale per le supplenze è molto esiguo, e insufficiente a coprire il fabbisogno previsto per l’anno scolastico in corso. «Sono comunque fiduciosa – dichiara il dirigente scolastico – perché una recente circolare ci ha rassicurati che i fondi arriveranno. Auspichiamo che ciò avvenga, per garantire il diritto allo studio ai ragazzi».

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Bilanci delle scuole sempre più in rosso

Posted by comitatonogelmini su 8 marzo 2010

Scoppia la protesta dei rotoli di carta igienica. E sulle modalità di gestione degli impegni di spesa non sarà facile ottemperare alle disposizioni del Ministero. Tanto che l’Usr del Piemonte ha già autorizzato le scuole a seguire una procedura “semplificata”.
da TecnicadellaScuola
8 marzo 2010

Hanno avuto scarsi risultati le rassicurazioni e i chiarimenti forniti dal Ministero dell’Istruzione in materia di Programma annuale: in molte città continua infatti la protesta dei consigli di istituto per la grave situazione finanziaria in cui versano le scuole, costrette con sempre maggiore frequenza a fare ricorso a contributi più o meno volontari delle famiglie.
In alcune province dirigenti scolastici e presidenti dei consigli di istituto si stanno rivolgendo anche ai prefetti con la richiesta di segnalare al Governo il rischio che fra qualche mese le scuole non siano più in grado di garantire i servizi essenziali.
In molte città i comitati dei genitori stanno promuovendo una singolare protesta con rotoli di carta igienica spediti alla sede del Miur, appesi ai balconi o portati a pacchi nei cortei e nelle manifestazioni.
Che la situazione finanziaria delle scuole sia ormai giunta ad un punto di non ritorno è insomma fuori dubbio, ma il Ministero dell’Economia non sembra intenzionato ad aprire i cordoni della borsa.
La motivazione addotta dai tecnici di via XX Settembre è apparentemente sensata: è vero che le scuole vantano molti crediti dallo Stato, ma le stesse scuole hanno avanzi di amministrazione non del tutto disprezzabili e quindi prima di pretendere altri soldi dallo Stato dovrebbero utilizzare le “giacenze” disponibili.
In realtà il ragionamento è solo apparentemente corretto, in quanto quasi sempre gli avanzi di amministrazione derivano da fondi di provenienza non statale (famiglie, Enti locali, e così via) che, ovviamente, non possono essere spesi per le supplenze o per altre spese di natura obbligatoria.
Ci sono poi alcuni periodi dell’anno in cui le scuole dispongono di una certa liquidità così da far ritenere che non ci siano sofferenze di cassa; ma anche questa è solo una illusione: per esempio in questo momento nei conti delle scuole sono disponibili i fondi per il pagamento dei compensi accessori che però, in genere, viene effettuato solo a fine anno scolastico. Insomma: i soldi sono in cassa ma devono essere accantonati per poterli avere a disposizione al momento dei pagamenti.
Per evitare queste “illusioni” il Ministero, con la nota del 22 febbraio, ha chiarito che la scuola ha l’obbligo di impegnare le somme necessarie ai pagamenti del personale con la massima celerità possibile; e quindi, appena sottoscritto il contratto d’istituto, è necessario impegnare i fondi; così come si stabilisce che giornalmente, per ogni supplenza conferita, è necessario riportare l’impegno di spesa sul programma di gestione contabile.
Abbiamo già avuto modo di osservare che questa disposizione, tecnicamente legittima, risulta però molto onerosa per le scuole soprattutto per i circoli didattici che sottoscrivono contratti di supplenza anche solo per uno o due giorni.
E che le nostre perplessità siano del tutto ragionevoli lo dimostra anche una recentissima circolare dell’Ufficio scolastico regionale nella quale si afferma esplicitamente: “Al fine di snellire le procedure, specialmente per i gradi di istruzione dove è prevista la nomina di personale supplente anche su assenze di un giorno, l’impegno di spesa potrà essere  effettuato anche con cadenza mensile prima dell’invio dei “flussi finanziari” tramite il portale SIDI”.

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Programma annuale 2010. Emanate le nuove istruzioni operative. Due passi avanti e uno indietro

Posted by comitatonogelmini su 23 febbraio 2010

Vittoria dei sindacati sulle supplenze e sui fondi contrattuali.Resta aperta l’enorme falla del definanziamento dei bilanci. Le scuole hanno bisogno di soldi veri e non di istruzioni minuziose.
dal sito FLC CGIL Scuola
23 febbraio 2010

Il Miur, nella tarda serata di ieri, ha pubblicato le ultime istruzioni ministeriali sul programma annuale 2010. La circolare del 14 è stata riscritta completamente a seguito delle proteste dei sindacati e delle scuole.

Ecco una prima analisi sui punti essenziali:

Supplenze. Le scuole potranno continuare a chiamare i supplenti sulla base della normativa vigente. La spesa verrà rilevata e coperta tramite i monitoraggi. Sono previste ulteriori verifiche nel caso in cui il fabbisogno segnalato dovesse risultare particolarmente rilevante.

Spese di pulizie. Il taglio del 25% sarà ricondotto al costo dell’unità di personale collaboratore scolastico accantonato nella singola scuola. In questo caso verranno dati ulteriori fondi. Tale riduzione resta confermata per quelle scuole con uno stanziamento superiore al costo del personale accantonato. Si tratta di un intervento molto parziale che non risolve le difficoltà create dal taglio soprattutto sul versante occupazionale del personale dipendente delle ditte e le conseguenze negative che questo può determinare sul servizio.

Impegni di spesa. Viene ribadito l’obbligo di impegnare subito le spese. Si tratta di una cosa ovvia, ma la formulazione proposta risulta impraticabile per le scuole che operano su Sissi. Infatti, la gestione degli impegni di spesa derivanti da emolumenti (stipendi e/o retribuzione accessoria) è tecnicamente legata alla liquidazione. Sarebbe stato sufficiente un richiamo più generale per ribadire esclusivamente il senso dell’obbligazione giuridica.

Aggregato Z. L’opportunità di inserire i residui attivi nell’aggregato “Z” non riguarda in alcun modo i fondi contrattuali.

Le valutazioni della FLC. Positivo l’impegno del Miur a coprire le spese per le supplenze. Finalmente si scrive nero su bianco che queste sono legate all’erogazione del servizio scolastico e come tali sono imprevedibili. Il Miur prende atto dell’impossibilità di gestire questa spesa secondo la logica del budget. Indirettamente si conferma la validità della battaglia della FLC che da tempo ne chiede lo spostamento a carico del Mef.

Per il resto, le soluzioni proposte non aiutano le scuole a superare le difficoltà dovute alla mancanza di soldi. Al contrario la minuziosità delle istruzioni invade la loro autonomia organizzativa. Infatti, la circolare sul programma annuale non è lo strumento adatto per fare disquisizioni giuridico-contabili. Queste vanno rinviate, come aveva chiesto la FLC durante la riunione del 16 febbraio, a successivi momenti formativi.

Inoltre nulla si dice su alcune spese obbligatorie (ore eccedenti, terza area istituti professionali, indennità funzioni superiori, ecc.) molto onerose.
Rimane, quindi, la profondissima sofferenza finanziaria delle scuole sia per quel che riguarda i residui attivi sia per quel che riguarda la situazione di cassa.
Resta l’incertezza e l’opacità dei dati
. Su questo andremo avanti per imporre la trasparenza nell’azione amministrativa.

Nei prossimi giorni metteremo a disposizione dei colleghi Ds, Dsga e dei Consigli di Istituto ulteriori approfondimenti per impostare il programma annuale secondo le regole ancora in vigore del regolamento di contabilità.

Scarica il testo della Nota del 22 febbraio 2010

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