La scuola è nostra! Miglioriamola insieme

Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

Archive for the ‘Comitato/Iniziative’ Category

Lettere, appuntamenti pubblici, feste, attività e iniziative promosse dal Comitato Genitori e Insegnanti di Padova

Costruiamo anche a PADOVA il Comitato cittadino promotore della campagna referendaria sociale GIOVEDI 10 Marzo alle ore 21.00

Posted by comitatonogelmini su 2 marzo 2016

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3 marzo 2016

ARRIVA LA PRIMAVERA

COSTRUIAMO QUELLA DEI DIRITTI

Campagna referendaria per il diritto all’istruzione pubblica, per il rispetto della democrazia e della tutela dell’ambiente

Si parte, finalmente.

Raccolta delle firme dal mese di aprile; 4 quesiti definitivamente concordati, che nei prossimi giorni verranno depositati in Cassazione; una compagine composita ma coesa, costituita da Comitato nazionale di sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica, Flc-CGIL, Cobas, Gilda, Unicobas, USB, SGB, CUB, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale Flc-CGIL), UdS, Link, Coordinamento nazionale Scuola della Costituzione, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica, Adam, Adida, AND, Mida, Retescuole, Cesp, Illumin’Italia.

IL REFERENDUM SULLA SCUOLA È DEFINITIVAMENTE COSA CERTA

Ecco sinteticamente cosa proporranno i quattro quesiti abrogativi.

 SCHOOL BONUS: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette;

 POTERI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: formulazione che abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali;

– ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnico-professionale, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;

 VALUTAZIONE DEL MERITO DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: abrogazione parziale dei relativi commi, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.

Si tratta soprattutto di rilanciare un nuovo modello sociale per contrastare quello che il Governo Renzi ha affermato a colpi di voto di fiducia nelle principali zone di espressione dell’interesse generale: ambiente, diritti, scuola, democrazia.

Affinché la parola ritorni ai cittadini, il referendum contro la 107 si collocherà perciò in una campagna allargata e plurale, che verrà lanciata da un’assemblea nazionale il 13 marzo, a Roma: oltre ai quesiti sulla scuola, uno per fermare gli incentivi alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali; uno per cambiare le politiche ambientali, a partire dallo stop definitivo alle trivellazioni petrolifere in terra e in mare, opzione “trivelle zero”.

Referendum comuni capaci di rafforzare la mobilitazione sociale che in questi anni ciascun movimento e soggetto sociale, con la propria autonomia e i propri percorsi, ha portato avanti.

Referendum comuni capaci di estendere la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto delle persone, e di disegnare un altro modello sociale, riaprendo la strada alla speranza di un futuro diverso per tutte e per tutti.

La cornice è quella del contrasto all’attacco frontale alla democrazia, che vede – dal referendum confermativo ai due quesiti sull’Italicum – la necessità di dire no al disegno autoritario del governo, che rafforza il potere esecutivo in palese violazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale e della Repubblica.

 Costruiamo anche a PADOVA

il Comitato cittadino promotore della campagna referendaria sociale

GIOVEDI 10 Marzo alle ore 21.00

c/o Sala Caduti di Nassiriya – Piazza Capitaniato

Scarica qui il volantino ed aiutaci a diffondere l’iniziativa

Comitato padovano di sostegno alla LIP Scuola – Cobas Scuola Padova – FLC CGIL Padova
Gilda degli insegnanti Padova – Comitato provinciale 2 Si Acqua Bene Comune Padova
CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica Padova
Autoconvocati Scuola Padova/Coordinamento Scuole in mobilitazione

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Comunicato Stampa: comincia la campagna referendaria

Posted by comitatonogelmini su 28 febbraio 2016

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di Comitato a Sostegno della Legge di Iniziativa Popolare

per una Buona Scuola per la Repubblica

28 febbraio 2016

Si parte, finalmente. Raccolta delle firme dal mese di aprile; 4 quesiti definitivamente concordati, che nei prossimi giorni verranno depositati in Cassazione; una compagine composita ma coesa, costituita da Comitato nazionale di sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica, Flc-Cgil, Cobas, Gilda, Unicobas, USB, SGB, CUB, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale Flc-CGIL), UdS, Link, Coordinamento nazionale scuola della Costituzione, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica, Adam, Adida, AND, Mida, Retescuole, CespIllumin’Italia: il referendum sulla scuola è definitivamente cosa certa.

Sabato 27 febbraio 2016 la riunione di insediamento del Comitato Promotore costituito a Napoli nell’assemblea del 7 febbraio ha sciolto definitivamente le riserve residue su due dei quesiti – a proposto del comitato di Valutazione e dell’Alternanza Scuola Lavoro – e ha dato il via – dal punto di vista dell’organizzazione – al percorso che si propone di abolire alcune delle parti più pericolose della legge 107 e, al contempo, di concentrare nuovamente l’attenzione del Paese sulla cosiddetta Buona Scuola, che tanti problemi sta creando al sistema scolastico, ribadendo il proprio fiero contrasto alla visione aziendalista che la nuova legge accoglie.

In attesa che i costituzionalisti che hanno lavorato al comitato tecnico scientifico formulino definitivamente i quesiti che verranno depositati e stampati sui moduli per la raccolta delle firme, ne segnaliamo i contenuti:

School bonus: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette.

Poteri del dirigente scolastico: formulazione che abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali.

Alternanza scuola-lavoro: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnico-professionali, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;

Valutazione del merito da parte del dirigente scolastico: abrogazione parziale dei relativi commi, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.

Si tratta soprattutto di rilanciare un nuovo modello sociale per contrastare quello che il Governo Renzi ha affermato a colpi di voto di fiducia nelle principali zone di espressione dell’interesse generale: ambiente, diritti, scuola, democrazia.

Affinché la parola ritorni ai cittadini, il referendum contro la 107 si collocherà perciò in una campagna allargata e plurale, che verrà lanciata da un’assemblea nazionale il 13 marzo, a Roma: oltre ai quesiti sulla scuola, uno per fermare gli incentivi alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali; uno per cambiare le politiche ambientali, a partire dallo stop definitivo alle trivellazioni petrolifere in terra e in mare, opzione “trivelle zero”.

Referendum comuni capaci di rafforzare la mobilitazione sociale che in questi anni ciascun movimento e soggetto sociale, con la propria autonomia e i propri percorsi, ha portato avanti.

Referendum comuni capaci di estendere la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto delle persone, e di disegnare un altro modello sociale, riaprendo la strada alla speranza di un futuro diverso per tutte e per tutti.
La cornice è quella del contrasto all’attacco frontale alla democrazia, che vededal referendum confermativo ai due quesiti sull’Italicumla necessità di dire no al disegno autoritario del governo, che rafforza il potere esecutivo in palese violazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale e della Repubblica.

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Bologna, 5 e 6 settembre 2015: Assemblea comitati territoriali LIP e Incontro nazionale di mobilitazione della scuola

Posted by comitatonogelmini su 12 agosto 2015

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di Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Inizativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica
12 agosto 2015

Il 5 ed il 6 settembre si svolgeranno a Bologna rispettivamente l’Assemblea dei comitati territoriali della LIP (sabato 5) e l’Incontro nazionale di mobilitazione della scuola (domenica 6). Quest’ultimo è stato programmato in occasione del precedente incontro di Roma tenuto il 12 luglio scorso, del quale trovate di seguito un breve resoconto.

SCARICA il documento conclusivo dell’incontro di Roma del 12 luglio Formato Word    

Entrambi gli incontri si terranno dalle 10:00 alle 18:00 presso l’Aula 3 della Scuola di Economia dell’Università di Bologna (Piazza Scaravilli 3) vedi qui
Per coloro che intendono partecipare agli appuntamenti di Bologna pubblichiamo un documento con alcune indicazioni organizzative e logistiche relative alle proposte per pasti ed alloggi:

SCARICA le indicazioni logistiche e organizzative per il 5-6 settembre Formato PDF

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Per una mobilitazione unitaria: INCONTRO NAZIONALE – Roma – 12 luglio 2015

Posted by comitatonogelmini su 5 luglio 2015

INCONTRO NAZIONALE

di Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica
5 luglio 2015

A tutti i gruppi, i comitati, le associazioni e i sindacati che nel paese si sono battuti in vario modo in questi mesi contro il DDL del governo sulla scuola

Per interrogarsi sul da farsi prima dell’inizio della sospensione estiva, sia pensando alla ripresa settembrina sia in riferimento all’annunciato lancio di un referendum abrogativo che giudichiamo intempestivo, velleitario e pericolosamente controproducente, proponiamo un

INCONTRO NAZIONALE
DOMENICA 12 LUGLIO
PER UNA MOBILITAZIONE UNITARIA
ore 10.30 – 16.30
Sala Bianca – Via Flaminia, 53 – ROMA

Metro linea A – fermata Piazzale Flaminio

Ordine del giorno:

possibili, auspicabili iniziative unitarie di lotta da proporre in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico
prima valutazione di una proposta di referendum abrogativo, con contenuti da definire, che nascerebbe a partire dal mondo della scuola, ma con l’intenzione di allargarsi a tutta la società, nella presunzione/necessità di farne una battaglia generale, culturale e di civiltà in grado di parlare trasversalmente a tutte e tutti, genitori, insegnanti, studenti e studentesse, cittadine e cittadini. Un referendum da preparare nel migliore dei modi e con i tempi necessari, costruendo alleanze, cercando adesioni nel mondo della cultura, fra le forze sociali, politiche e sindacali, per far sì che massime siano le probabilità di riuscita
riflessioni sul percorso fino a qui unitariamente compiuto

Per adesioni mandare una mail a: gioca.salmaso@tin.it

Scarica qui il volantino ed aiutaci a veicolare l’iniziativa

Comitato nazionale di sostegno all2

 

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Presidio presso la prefettura di Padova il 19 maggio ore 17,30

Posted by comitatonogelmini su 17 Maggio 2015

partigiani17 maggio 2015

PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE

CONTRO LA BUONA SCUOLA DI RENZI

Nonostante i grandi cortei che hanno attraversato le città il 5 Maggio, nonostante la grande giornata che ha visto la riuscita del boicottaggio delle prove INVALSI nelle scuole superiori il 12 Maggio, il Governo continua nel suo percorso autoritario verso l’approvazione alla Camera del DDL “Buona Scuola”.

Per questo il 19, giorno precedente alla votazione del DDL alla camera, qui a Padova come in tutta Italia, saremo sotto le prefetture per ribadire che la scuola così come l’università, la ricerca, e il mondo della formazione tutto, non sono di nessuno se non di chi la scuola la vive quotidianamente, di chi ha a che fare ogni giorno con il sapere.

Saremo lì per bocciare questo DDL in blocco: non c’è spazio per mediazioni o compromessi. Saremo lì per far valere la nostra voce contro chi non ascolta e tira dritto.

LA BUONA SCUOLA DI RENZI E’ INEMENDABILE!

Presidio presso la prefettura di Padova il 19 maggio ore 17,30

docenti autoconvocati, cobas scuola Padova, Coordinamento studenti medi Padova, Comitato di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la repubblica, Comitato genitori ed insegnanti per la scuola pubblica di Padova, CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica Padova, coordinamento studenti e ricercatori universitari, comitato ricercatori universitari non strutturati

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CULTURA D’EUROPA BENE COMUNE: gli atti del convegno

Posted by comitatonogelmini su 4 dicembre 2014

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4 dicembre 2014

Condividiamo in questa pagina gli atti del convegno CULTURA d’EUROPA BENE COMUNE:SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA, IL FUTURO ABITA QUI svoltosi a Bologna il 29 Novembre 2014.

Testo dell’intervento di Salvatore Settis letto da Marina Boscaino (audio)

Intervento di Nadia Urbinati (video) e intervista a Radio Città del Capo (audio)

Intervento di Marina Boscaino (video) e slide presentate (leggi): Confronto tra i sistemi di istruzione europei

Intervento di Curzio Maltese (video)

Intervento di Carlo Salmaso (video) e slide presentate (leggi): Quale buona scuola? (visita la nostra pagina slide share per leggere tutti i contenuti dell’intervento: collaboratori Miur / School bonus / cv Fusacchia /  componenti Cantieri / cv Luccisano )

Gli interventi della mattinaMaurizio Matteuzzi Unibo (v. slide), Fausto Ameli Centro interculturale Zonarelli, Giovanni Cocchi Comitato di sostegno della Legge popolare per una buona Scuola per la Repubblica (v. slide), Marco Capponi  Fisico Cnr

Gli interventi del pomeriggio: Greta  Studenti medi autorganizzati, Andrea Bagni di Ecole; Giancarlo Cavinato Movimento Cooperazione Educativa; Anna Fedeli FLC; Danilo Lampis UDS; Silvia Lolli; avv. Corrado Mauceri, prof Avanzini, Alessandro LINK coordinamento universitario; prof. Chiari, prof Magni, Giulio Cesari, Mirko Pieralisi consigliere comunale, Giancarlo Vitali Ambrogio Comitato di sostegno della Legge popolare per una buona Scuola per la Repubblica.

MATERIALI IN CARTELLA

Legge di iniziativa popolare per una buona Scuola per la Repubblica

Confronto Lip e Buona scuola

Disegno di legge 1583

Cultura bene comune: verso un manifesto europeo

Appello all’Europa

Per la Scuola della Costituzione: 10 sì e 10 no

Carta dell’urlo della Scuola

Catastrofe italiana dei tagli di investimento sulla scuola

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DIRETTA STREAMING – Bologna 29 Novembre: convegno CULTURA D’EUROPA BENE COMUNE: SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA, IL FUTURO ABITA QUI

Posted by comitatonogelmini su 28 novembre 2014

Volantino-29_A4_smalldefStudenti, insegnanti, genitori, comitati e sindacati il 29 novembre 2014 si incontreranno a Bologna per parlare di istruzione e ricerca come beni comuni per una cultura europea delle pari opportunità.

Clicca qui per la diretta streaming

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La scuola democratica del Buon Matteo

Posted by comitatonogelmini su 16 ottobre 2014

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di Carlo Salmaso
Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
16 ottobre 2014

Il 10 ottobre, con un comunicato piuttosto laconico, l’USR del Veneto informa i Dirigenti Scolastici delle scuole della regione che il 16 ottobre, presso l’auditorium del Liceo Modigliani di Padova, farà tappa il “Tour della Buona Scuola” alla presenza del Capo di Gabinetto del MIUR Alessandro Fusacchia. Dal testo si evince che: La prima parte dell’incontro è dedicata alla libera discussione sui temi del piano “La Buona scuola” mentre la seconda verterà sul tema specifico inerente il rapporto tra scuola e lavoro; l’incontro è dedicato ai componenti in carica delle sette Consulte Provinciali degli Studenti; si chiede cortesemente alle SS.LL. la consueta preziosa collaborazione al fine di consentire la massima e puntuale presenza degli studenti e l’accompagnamento da parte dei docenti disponibili.

Il 14 ottobre l’USR del Veneto pubblica un nuovo post in cui si forniscono ulteriori dettagli: lo scopo dichiarato è quello di ascoltare “il territorio a Padova”, come pomposamente annunciato nel sito, ma il tempo dedicato a questo ascolto è di un’ora scarsa, all’interno della quale dovranno anche intervenire i Rappresentanti della Confindustria del Veneto e della Regione Veneto; nel poco rimanente chi potrà, interverrà al massimo per tre minuti; dal testo: INTERVENTI E DISCUSSIONE SENZA FILTRO – “BarCamp”, 3 minuti di tempo a studenti, dirigenti scolatici, docenti, famiglie, organizzazioni di rappresentanza per dire la propria sul Piano “la Buona Scuola”.

A partire da queste scarne informazioni docenti e studenti che da anni lavorano insieme nel territorio padovano a difesa della scuola pubblica decidono di provare a partecipare all’incontro per poter dare la loro chiave di lettura in merito alla proposta renziana e per avanzare idee diverse per la scuola futura.

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Alle 10.45 si danno appuntamento fuori del Liceo Modigliani; al loro arrivo trovano una situazione paradossale: l’ingresso della scuola è sbarrato da funzionari della Polizia e degli Uffici scolastici Regionali e Provinciali, gli insegnanti e gli studenti convocati per il meeting vengono “setacciati” con perquisizione di borse e zaini, viene effettuato un controllo serrato degli accrediti di cui solo alcuni sono in possesso e di cui mai si era fatto cenno nei comunicati dell’USR, polizia dentro la scuola stessa, presidio di ben 4 blindati nelle immediate vicinanze. Una situazione inaudita, impensabile ed ingiustificabile.

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Ad insegnanti e studenti che si erano dati appuntamento sperando di poter partecipare per esprimere il loro punto di vista è stato negato l’ingresso perché non in possesso di accredito, anche se l’annuncio predisposto dal MIUR recitava che la riunione era aperta a tutti.

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Ciò nonostante, alcuni “indesiderati” riescono comunque ad entrare è ad essere testimoni di quanto segue.
All’interno diversi studenti (quelli accreditati delle varie consulte delle province venete), un po’ di funzionari degli uffici scolastici, qualche dirigente e pochissimi docenti. Avvio della passerella gestita dal dr. Quaglia (Dirigente dell’USR).
Dopo qualche saluto e una breve introduzione di Alessandro Fusacchia si passa agli interventi, rigorosamente prestabiliti, di 3 minuti ciascuno e scelti fra le risposte che gli studenti avevano inviato ai responsabili delle consulte: in sostanza il rappresentante del MIUR aveva già letto in anticipo le domande e valutato quali fossero meritorie di essere proposte.
Intervallati agli studenti pochi interventi di dirigenti/funzionari, un rappresentante confindustriale, uno dei genitori (cattolici, ovviamente), un docente.
Nel complesso una carrellata preconfezionata, nella quasi totalità acritica rispetto al merito della proposta, talvolta richieste di più attenzioni, più soldi, più impresa… Ogni tanto uno spunto interessante da qualche intervento dei ragazzi e tanto fumo oppure totale acquiescenza al piano da parte degli altri.
In una pausa, dovuta alla telefonata del ministro Giannini al suo Capo di Gabinetto, il dr. Quaglia cerca di intrattenere i presenti quando uno dei “docenti senza accredito” chiede a voce alta se erano previsti anche interventi “liberi”; la risposta del Dirigente dell’USR è stata: se l’intervento era in tema, se non era inopportuno, se il richiedente era una persona di scuola… forse si poteva, anche se ufficialmente non erano previsti.
Dopo quasi due ore, terminata la passerella prevista, il dr. Quaglia chiede a Fusacchia se accetta un paio di domande dal “pubblico” e lui molto democraticamente dice di sì. Riescono a parlare in due, uno studente e il docente che avevo chiesto precedentemente di poter dire la sua. Sono stati gli unici interventi critici (a parte quello di un rappresentante di consulta che ha avanzato preoccupazioni per l’ingresso delle imprese nella scuola), molto applauditi, specie quando è stato ricordato il recente crollo del soffitto al Liceo Selvatico come esempio di interventi più urgenti che dotare di LIM e tablet ogni scuola.
Al termine un’ultima mezz’oretta di risposte fumose e difensive di Fusacchia.
Nota metacomunicativa: chi interveniva si volgeva istintivamente verso il pubblico presente, ma veniva invitato a girarsi verso Fusacchia e a dare le spalle alla sala.
Senza dubbio un’ottima giornata di democrazia pilotata per la scuola del “Buon Renzo”.

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Per una buona scuola della Repubblica

Posted by comitatonogelmini su 16 giugno 2014

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di Marina Boscaino
da MicroMega
16 giugno 2014

Per cominciare un grazie ai senatori Maria Mussini (indipendente), Michela Montevecchi (M5S), Alessia Petraglia (Sel) e ai deputati Silvia Chimienti (M5S) e Giovanni Paglia (Sel). Siamo statifinalmenteascoltati. Senza parole cui non sono corrisposti fatti; senza proclami mediatici altisonanti; senza retorica inconsistente.

Il 12 giugno, 8 anni dopo un’analoga conferenza stampa in cui i comitati proponenti annunciavano le 70mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare “Per Una buona scuola della Repubblica”, i rappresentanti degli stessi comitati che elaborarono la legge e che raccolsero, alla fine, 100mila firme tra docenti, studenti e genitori, hanno ripresentato il testo.

La legge di iniziativa popolare per una buona scuola della Repubblica fu depositata presso la Camera dei deputati il 4 agosto 2006, sostenuta da 100.000 firme e da 120 comitati di base localiFu incardinata con il n. 1600 nella XV legislatura. La VII commissione iniziò la discussione ad aprile 2007. La crisi di governo del gennaio 2008 ne interruppe l’iter. Nella XVI legislatura non fu mai discussa né considerata ai fini dell’emanazione della Legge Gelmini. E dopo due legislature le leggi popolari decadono.

Ecco perché, ritenendo il progetto di scuola pubblica configurato da quel testo ancora perfettamente adeguata alle esigenze di un grande Paese come il nostro, abbiamo deciso di chiedere la disponibilità a parlamentari (a partire da quelli delle Commissioni VII di Camera e Senato) affinché la ripropongano a loro nome compiendo un gesto di rispetto e riconoscimento nei confronti di un percorso che ha coinvolto in modo democratico migliaia di genitori, docenti e studenti, gesto che va al di là della condivisione puntuale dei contenuti di questa proposta di legge. Ed ecco il motivo del ringraziamento a chi ha saputo/voluto ascoltare e farsi carico.

Il grazie più vigoroso va comunque a tutti coloro che allora (eravamo al tempo della Moratti) come ora (siamo ai tempi della Giannini e tante cosemolte più di quelle che avremmo pensato allorasono cambiate; e in negativo), hanno avuto l’energia di portare avanti prima e di non abbandonare ora un progetto ambizioso e straordinariamente complesso e articolato; vissuto e condiviso; discusso, ridiscusso, negoziato, mediato. Il progetto di donne e uomini di buona volontà, di spessore culturale, civile e politico, che hanno fornito la risposta più eloquente a quanti tacciano la scuola di non fornire soluzioni alle criticità che denuncia. Le soluzioni ci sono; sono scritte nella Costituzione; e la Costituzione è la stella polare degli articoli della Legge. Il testo evidenzia un altro dato di fatto, piuttosto inedito: una precisa proposta di stanziamento di fondi (il 6% del Pil, come nella media europea); per ciascuno di quegli euro – è questa la novità – c’è una precisa previsione di spesa, che declina un progetto di scuola democratica, inclusiva, laica, in cui la cultura e gli apprendimenti come elementi emancipanti abbiano un ruolo centrale.

Si tratta di una proposta: non può e non vuole avere nessuna presunzione se non quella di essere una traccia concreta e strutturata sulla quale avviare oggi un confronto vero (e non annunciato, fittizio, virtuale, formale) sulle sorti della scuola italiana che sappia partire dall’ascolto di coloro che la vivono ogni giorno, che giorno dopo giorno ne conoscono e ne rappresentano il respiro, sempre più in affanno. Tra i tanti punti qualificanti della proposta si sottolineano: l’obbligatorietà dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia e l’estensione dell’obbligo a 18 anniDotazioni organiche aggiuntive stabili e adeguate per il sostegno, l’alfabetizzazione, l’integrazione, la lotta alla dispersione e al disagio. Classi di 22 alunni, il ripristino e l’estensione del modulo e del tempo pieno nella scuola elementare e prolungato nella media. Perché per fare una buona scuola, per avere attenzione vera per tutti, per applicare una didattica improntata sul lavoro di gruppo e sulla sperimentazione, è necessario tempo ed un numero gestibile di allievi.

Una scuola superiore che rimanda la scelta delle proprie attitudini a 16 anni con un biennio unitario e un triennio di specializzazione. E ancora, tra l’altro: obbligo per gli insegnanti alla formazione e all’aggiornamento, rafforzamento ed estensione degli organi collegiali, apertura pomeridiana delle scuole, un piano straordinario di edilizia scolastica.

È stato significativo accorgerci come, a distanza di soli 8 anni, quel testo sia stato superato, in alcuni suoi aspetti, dallo zelo meritocratico e punitivo dei governi che si sono susseguiti da allora. In breve tempo un tema allora sconosciuto, quello dell’autovalutazione (inserito nella legge di iniziativa popolare quale inedita assunzione di etica responsabilità da parte degli istituti scolastici, in un’ottica di rendicontazione sociale per il miglioramento dell’offerta, in un Paese che aveva da poco, con la legge 52/03, istituito l’Invalsi) sia stato nel corso degli anni violentemente trasfigurato. Oggi l’autovalutazione non assume più quel significato, ma è uno dei tanti passaggi che si vorrebbe imporre per configurareattraverso la centralità di modelli di valutazione di matrice neoliberistastrumenti di controllo della libertà di insegnamento, legati a tendenze quali aziendalizzazione e privatizzazione degli istituti, alla carriera dei docenti, all’appiattimento dei saperi critici degli studenti in quizmania che semplifica, parcellizza e stravolge la tradizione pedagogica italiana, impoverisce la scuola, riduce gli studenti a risolutori di test e consumatori acritici. La cui soluzione positiva o negativa prefigura scenari punitivi e non interventi migliorativi.

Al netto del corso dell’impegno distruttivo di ministri e governi che hanno determinato uno scenario inimmaginabile 8 anni fa persino nelle più fosche previsioni, riteniamo che il metodo, i contenuti, la convinzione che la legge di iniziativa popolare (Lip) sarebbe addirittura più necessaria ora di allora. Per questi motivi abbiamo lanciato la campagna “Adotta la LIP” che accompagni la ripresentazione della Legge e ne segua il percorso. All’indirizzo http://adotta.lipscuola.it/ la legge può essere conosciuta e, se condivisa, adottata, scegliendone e colorandone una parola. Ad oggi oltre 300 persone ne hanno evidenziato una, spiegando il motivo della scelta e dell’affetto. Chi crede in una scuola pubblica, laica, democratica, inclusiva, emancipante è pregato di cliccare il link. Non costa nulla, solo qualche minuto.

Silvia Chimienti, Maria Mussini, Alessia Petraglia Michela Montevecchi e Giovanni Paglia ci hanno creduto e proporranno la legge, sostenendo la nostra battaglia dalle aule del Parlamento.

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Una scuola di sana e robusta Costituzione

Posted by comitatonogelmini su 12 giugno 2014

LIP Montecitorio

di Mauro Presini
da Like@Rolling Stone
12 giugno 2014

A chi ci ha sempre creduto e a chi continua a crederci.
A chi ha scritto la legge popolare e a chi la adotterà.
A chi alla campagna di ascolto del mondo della scuola preferisce ascoltare la scuola in campagna.
A chi dice di volere una buona scuola e a chi, come parlamentare, può decidere di sottoscrivere la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola della Repubblica affinché possa essere discussa.
A chi vuole ascoltare le voci di chi ha parlato oggi, durante la conferenza stampa.
A chi vuol sapere chi sono i cinque fra deputati e senatori (due di SEL, due del M5S ed una indipendente) che l’hanno “adottata” per primi.
A chi vorrà sollecitare i parlamentari del proprio territorio a sottoscrivere la legge.
Buona visione del video della conferenza stampa che si è tenuta oggi nella Sala Stampa di Montecitorio!

clicca qui

Carlo Salmaso, Antonia Sani, Brunella Guida, Mauro Presini, Bruno Moretto, Romana Veronesi, Marina Boscaino, Anna Angelucci, Giovanni Cocchi e Silvia Pagnotta “raccontano” la Legge e ne spiegano l’attualità e la necessità.

COMUNICATO STAMPA

Il 12 giugno, 8 anni dopo una analoga conferenza stampa in cui i comitati proponenti annunciavano le 70mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare “per Una buona scuola della Repubblica”, i rappresentanti degli stessi comitati che elaborarono la legge e che raccolsero, alla fine, 100mila firme tra docenti, studenti e genitori hanno ripresentato il testo.

Alla presenza della stampa e di alcuni parlamentari sono stati rievocati i punti salienti e più caratterizzanti della proposta,  chedecaduta dopo due legislaturepuò essere ripresentata solo da parlamentari.

Si sono dichiarati  gia’ disponibili in questo senso  Maria Mussini (indipendente), Michela Montevecchi (M5s) e Alessia Petraglia (Sel) del Senato e Silvia Chimienti (M5s) e Giovanni Paglia (Sel) della Camera.

Il comitato per la riproposizione lancia un appello affinché possa allargarsi il numero e la provenienza dei sottoscrittori, a partire dalla convinzione che un ampio dibattito parlamentare sulla scuola dovrebbe essere interesse di tutti.

 

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