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Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

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Comunicato stampa: puntata Presa Diretta sulla Scuola

Posted by comitatonogelmini su 11 febbraio 2015

scuolagiallodi Comitato nazionale a sostegno della
Legge di iniziativa popolare “per una buona scuola della Repubblica”
11 febbraio 2015

La reazione scomposta al programma Presa Diretta di Riccardo Iacona (Rai3, 8 febbraio) denuncia una visione proprietaria degli spazi pubblici da parte del PD e del governo.
Nel profluvio di tweet, dichiarazioni, comunicati stampa si legge la stessa proterva convinzione espressa tante volte dal premier: “Ascolto tutti, ma decido io”.
In questo caso il semplice ascolto dei fattiper una volta reale e non fittizio, perché libero da censure ed aperto a quanto la scuola reale pensa concretamente del progetto di scuola di Renzi, del Governo e del PD (in una curiosa e pericolosa omologazione) – ha scatenato invettive ed accuse di ogni tipo.
Ricordiamo che il programma di Iacona ha dato anche voce ad una legge d’iniziativa popolare, oggi tradotta in un disegno di legge depositato alla Camera e firmato da ben 25 parlamentari di tutte le forze politiche, che rappresenta la volontà e il progetto di scuola di centinaia di migliaia di docenti, studenti e genitori. Un disegno di legge accompagnato da un’opera di reale condivisione e da un consenso diffuso, che il Governopadrone incontrastato di tutti i media ha intenzionalmente ignorato per mesi.

Come le centinaia di delibere di collegi docente pervenute al Miur e contrarie alla Buona Scuola, di cui non si è mai avuta notizia ufficiale.
Le seduzioni di una modernità di maniera, ammantata di demagogia e autoritarismo, non incantano chi nella scuola vive e lavora: esse nascondono la volontà di ripristinare un modello arcaico di scuolala scuola di classedirigista, autoritaria e meritocratica nel senso più retrivo del termine; in cui i privatioggi i genitori, domani imprese ed aziendesolleveranno lo Stato da uno degli obblighi che la Costituzione gli attribuisce ed allontaneranno la scuola statale dal suo ruolo di “organo costituzionale” (così era definita da Piero Calamandrei) preposto a garantire innanzitutto, nell’interesse generale, il principio di uguaglianza.

Limitando lo spazio del principio della libertà di insegnamento e, al tempo stesso, potenzialmente, la laicità di questa istituzione dello Stato. Riducendo drasticamente il diritto allo studio e appiattendo l’apprendimento degli studenti sui dettami del Pensiero Unico “invalsizzato” e acritico.
Il Comitato per la Riproposizione della Legge di Iniziativa Popolare “una buona scuola per la Repubblica” ringrazia Riccardo Iacona e la sua redazione che, facendo semplicemente il proprio lavoro di giornalisti liberi e informati, hanno presentato i fatti e consentito questo raro (e, temiamo, unico) momento di ascolto reale della scuola e delle condizioni in cui versa.

La fondatezza delle nostre ragioni non teme smentite: invitiamo ad un confronto pubblicocome abbiamo fatto già in passatotutti coloro che ad esse continuano a contrapporre banalità e slogan.

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Presa Diretta, a Renzi non basta un tweet per coprire il disastro scuola

Posted by comitatonogelmini su 11 febbraio 2015

Matteringsdi Anna Angelucci
da Il manifesto
11 febbraio 2015

Il pro­gramma inti­to­latoLa nostra scuola”, a Presa Diretta dome­nica sera, ha mostrato le dram­ma­ti­che con­di­zioni in cui ver­sano stu­denti e docenti, costretti a soprav­vi­vere senza fondi in edi­fici insa­lu­bri e peri­co­losi.

E ha mostrato le imma­gini degli inse­gnanti con cen­ti­naia di mozioni con­tro la pro­po­sta di riforma del Governo, trat­te­nuti dalle forze di poli­zia sulla sca­li­nata del MIUR. Altro che le parate d’occasione di Renzi e Gian­nini ad uso e con­sumo di una stampa asser­vita. Altro che le cam­pa­gne d’ascolto dal basso per una riforma con­di­visa fino all’ultimo nonno.
Per molto meno, in un paese civile, un mini­stro avrebbe ras­se­gnato le sue dimis­sioni. Un mini­stro che, peral­tro, appena inse­diato al MIUR, non ha esi­tato ad assu­mere il ruolo di capo­li­sta del suo ex par­tito per le ele­zioni euro­pee, mostrando totale indif­fe­renza per il ruolo appena assunto in Ita­lia. Dove la scuola è quella che ci hanno rac­con­tato Iacona e la sua troupe, non quella che ci rac­conta il premier.
Abbiamo visto imma­gini di un paese del terzo mondo, accom­pa­gnate dalle parole chiare e senza reto­rica di chi in quei luo­ghi ci vive ogni giorno ed ha avuto final­mente la pos­si­bi­lità di dire il vero. Che le scuole tirano avanti con i con­tri­buti pri­vati delle fami­glie a fronte dell’elemosina del Governo, che vagheg­gia inve­sti­menti pros­simi ven­turi men­tre ha ancora tagliato milioni di euro nell’ultima legge di sta­bi­lità, costrin­gen­doci a con­trat­ta­zioni d’istituto da fame in cui tiriamo quat­tro paghe per il lesso. Che le assun­zioni dei docenti pre­cari sono un atto dovuto, impo­sto dalle nor­ma­tive euro­pee e già pre­vi­sto nella Finan­zia­ria del 2007, e che i sup­plenti non sono solo quelli delle gra­dua­to­rie ad esau­ri­mento a cui Renzi ha pro­messo l’immissione in ruolo, ma le tante altre migliaia su cui si con­ti­nua a lucrare, impo­nendo loro la fre­quenza di costosi corsi di for­ma­zione per avere inca­ri­chi e per abi­li­tarsi ma esclu­den­doli da qua­lun­que forma di sta­bi­liz­za­zione.

Che i tagli agli orga­nici impo­sti da Tre­monti sono stati dichia­rati ille­git­timi e che le regioni del cen­tro­si­ni­stra e i mini­stri dell’istruzione che si sono suc­ce­duti a Gel­mini avreb­bero potuto soste­nere i ricorsi e chie­dere l’esecuzione delle sen­tenze del Tar e del Con­si­glio di Stato e non l’hanno fatto. Dimo­strando, in con­creto, che l’invocazione alla scuola fatta dal PD come prio­rità poli­tica e civile di que­sto Paese era solo uno spec­chietto da cam­pa­gna elet­to­rale per le allo­dole chia­mate a votare.
Abbiamo visto che già esi­ste ed è depo­si­tata in Par­la­mento una legge di ini­zia­tiva popo­lare che dise­gna il modello della buona scuola della Costi­tu­zione e che rigetta quello ren­ziano della pri­va­tiz­za­zione coatta. Ed è una legge che pre­vede l’innalzamento dell’obbligo, il bien­nio uni­ta­rio, la ridu­zione del numero degli stu­denti nelle classi: ciò che dav­vero resti­tui­rebbe loro quella dignità e quella respon­sa­bi­lità sot­tratte ogni giorno dal degrado in cui vivono e che li ren­de­rebbe cit­ta­dini istruiti e con­sa­pe­voli.
Abbiamo visto che il fai­date impo­sto a madri e padri che com­prano, puli­scono, aggiu­stano, imbian­cano è più dispe­rato che vir­tuoso. E che è umi­liante accet­tare che i fondi per le scuole siano diret­ta­mente pro­por­zio­nali ai soldi che si spen­dono nel super­mer­cato di zona con­ven­zio­nato col MIUR, per­ché signi­fica sco­prire che anche la scuola dei nostri figli è con­si­de­rata una merce.
Men­tre scor­re­vano que­ste imma­gini, nella reda­zione di Presa Diretta sono arri­vati tan­tis­simi mes­saggi di soli­da­rietà alla legge di ini­zia­tiva popo­lare, insieme ai com­menti pic­cati e sal­ta­bec­canti dei par­la­men­tari del PD e dei respon­sa­bili del MIUR, tutti tesi a negare, con­fu­tare, invo­care quell’onesto con­trad­dit­to­rio che loro stessi, con l’assunzione dello slo­gan e della slide come unico for­mat di un discorso poli­tico ormai vir­tuale e irreale, hanno deli­be­ra­ta­mente get­tato alle ortiche.
Ma il re, final­mente, è nudo. E que­sta volta ci vorrà molto più di qual­che imma­gine colo­rata o di qual­che cin­guet­tio twit­tato e rit­wit­tato a con­vin­cere gli ita­liani che quella di Renzi e Gian­nini sia vera­mente la buona scuola di cui que­sto Paese ha biso­gno per rico­min­ciare a sen­tirsi civile.
Vogliamo comin­ciare con un nuovo ministro?

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Domenica 8 febbraio, ore 21:45 – Sostieni la LIP su Twitter durante la puntata di PresaDiretta sulla scuola

Posted by comitatonogelmini su 6 febbraio 2015

PresaDiretta_Twitter_LIP_articoloda lipscuola
6 febbraio 2015

Domenica 8 febbraio va in onda su Rai 3 una puntata di Presa Diretta (ore 21:45) dedicata alla scuola. Oltre alla Buona scuola di Renzi, si parlerà anche della LIPLegge d’Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica. Sarà un’ottima occasione per fare accendere i riflettori sulla LIP Scuola sia in tv che sui social, visto che Presa Diretta ha un ottimo successo anche su Twitter (www.presadiretta.rai.it).

Se avete un profilo Twitter o se ne create uno, vi invitiamo a seguire il programma in diretta sia in TV che appunto via Twitter su @Presa_Diretta twittando col vostro profilo con gli hashtag #presadiretta #megliolaLip #scuola e retwittando i tweet di @LipScuola

Esempio di Tweet (max 140 caratteri): La buona scuola di Renzi? #megliolaLip #scuola http://lipscuola.it @LipScuola @Presa_Diretta #presadiretta

Importante: lo stesso tweet non può essere postato più volte, quindi cambiate sempre qualcosa.

Per retwittare i tweet della LIP invece cerca @LipScuola, bisogna cliccare sul nostro messaggio, quindi sul simbolo del Retweet (le due freccette in senso opposto) e confermare. E’ importante retwittare anche i tweet di @Presa_Diretta che riguardano la LIP. Infine puoi anche cliccare sulla stellina per metterli fra i tuoi preferiti.

L’obiettivo è quello di fare della LIP uno dei temi più “caldi” durante la puntata mettendo in evidenza in particolare l’hashtag #megliolalip (abbinato anche a #scuola) e facendo in modo che in tanti, inclusi osservatori, giornalisti ed operatori della scuola, si colleghino a @LipScuola e di conseguenza ai link che portano al nostro sito ed ai relativi contenuti (vedi sotto).

Lucidate i PC, affilate gli smartphone, sguainate i tablet…Preparatevi alla Twitter Night per la @LipScuola …

…Per la Scuola pubblica, per la Costituzione!

Domenica 8 febbraio 2015 ore 21:45 su Twitter @Presa_Diretta #presadiretta

UNO X TUTTI, TUTTI su TWITTER!

I più pratici con Twitter potranno andare oltre commentando, oppure diffondendo nella rete verso contatti con maggiore visibilità e seguendo le indicazioni riportate di seguito.

Presa Diretta su Twitter:@Presa_Diretta @IaconaRiccardo #presadiretta

LIP Scuola su Twitter@LipScuola #megliolaLip #scuola #adottalaLip

(…scegli quanti e quali hashtag usare in base al testo che scrivi, ma associali sempre a #presadiretta )

Link utili sulla LIP Scuola:

Blog LIP Scuola http://lipscuola.it

Testo LIP Scuola http://bit.ly/1uV3yRt

Sintesi LIP http://bit.ly/1Kp7ZuX

LIP Scuola vs. Buona Scuola Renzi http://bit.ly/1ApvTGv

Materiali LIP Scuola http://bit.ly/1zyP9P8

Adotta la LIP http://adotta.lipscuola.it/

Aggiorna la LIP http://bit.ly/1uZshE5

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Presa Diretta sulla scuola

Posted by comitatonogelmini su 5 febbraio 2015

presa_diretta

di Mauro Presini
da like@rollingstone
5 febbraio 2015

Domenica prossima, 8 febbraio 2015, la trasmissione Presa Diretta di RaiTre avrà come campo di indagine la scuola.
Non so bene quale taglio avrà il programma ma la capacità critica, lo sguardo attento ed il punto di vista divergente, visto in altri approfondimenti, offrono garanzie sulla qualità della trasmissione.
Mi immagino che intenda indagare la realtà scolastica e le proposte così pomposamente ricamate dal governo in questo periodo diRenzusconismo“.
e anchOltre a questo però la troupe di Presa Diretta è stata nelle scuole e a Bologna, il 29 novembre scorso, al ConvegnoCultura d’Europa bene comune: scuola, università , ricerca, il futuro abita qui (vedi qui).
Qui i giornalisti hanno intervistato diversi protagonisti, si sono interessati alla Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica approfondendo l’argomento.
Vale la pena sintonizzarsi alle ore 21.45 di domenica prossima perché la trasmissione sarà un’occasione per riflettere sulla scuola del futuro prossimo e per far conoscere la LIP.
Speriamo che PD (nel senso di Presa Diretta) riesca a dimostrare che il suo programma è democratico, lasciando spazio alla LIP che finora non ha avuto dai media la considerazione che merita.
Speriamo che PD (nel senso del Partito) riesca a mostrarsi davvero democratico non boicottando il programma con slittamenti o tagli.
Speriamo che PD (nel senso di Personale Docente e non) riesca a mostrarsi aperto e pubblicizzi in tutti i modi possibili la visione del programma ma soprattutto si attivi per creare occasioni di confronto successive.
Speriamo che PD (nel senso di Personalità Dirompenti) riescano a dimostrare il loro carisma nel supportare la LIP.
Speriamo che PD (nel senso di Persone Dignitose) riescano a mostrarsi interessate e si interroghino sulla Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica, già ripresentata alla Camera e al Senato da parlamentari di diverso orientamento politico.
Speriamo, insieme, di Poter Divulgare.
Comunque speriate prendendo direttamente, buona visione.

iacona

LA NOSTRA SCUOLA
In onda Domenica 8 febbraio 2015 alle 21:45

“LA NOSTRA SCUOLA” è un racconto di Riccardo Iacona con Alessandro Macina ed Elena Stramentinoli

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Lettera di un’insegnante di una scuola pubblica statale…

Posted by comitatonogelmini su 19 febbraio 2010

Ecco la lettera che un’insegnante di ruolo al lavoro nella provincia, Alessandra De Fiori, ha invitato alla Flc Cgil di Bergamo, dopo aver visto la puntata di PresaDiretta del 14 febbraio mandata in onda da Rai 3 col titolo “La scuola fallita”
19 febbraio 2010
 


“Pur essendo una tra le fortunate di ruolo ho condiviso la rabbia e l’amarezza dei colleghi e delle colleghe precarie, mi sono sentita umiliata per la situazione economica incresciosa delle nostre scuole e per l’insulto rappresentato dalla dote scuola della Regione Lombardia. Mi sono cadute le braccia di fronte allo stato di abbandono di tanti edifici scolastici italiani.
Eppure, ascoltando i portavoce delle prestigiosissime scuole paritarie di Milano, in una delle quali ho lavorato per tre anni, mi sono sentita enormemente ORGOGLIOSA di essere un’insegnante della scuola pubblica.
Perché, nonostante le enormi difficoltà nelle quali rischiamo di affogare, la scuola pubblica è la scuola di tutti, la scuola dove i bambini diversamente abili o non nativi possono stare seduti accanto agli altri, accanto ai figli dei medici, dei liberi professionisti, degli operai, degli insegnanti, dei panettieri, senza sentirsi in imbarazzo; dove tutti possono andare alla festa di compleanno di tutti indipendentemente dal regalo che possono permettersi di offrire, dove ad ognuno si danno le stesse opportunità di costruirsi un futuro libero e consapevole.
Perché la scuola pubblica frequentata da mio figlio non ha una vasca olimpionica, ma le sue maestre lo hanno comunque portato ogni anno in piscina, insieme a TUTTI i suoi compagni.
Perché, a dispetto delle mancanza di risorse, la scuola pubblica dà prova di straordinarie capacità di adattamento e di creatività, come dimostra la preside della scuola nautica di Messina, i cui alunni, nonostante le aule piccolissime e le continue “passeggiate” per il quartiere, trovano una collocazione non appena si diplomano. E perché sono i ragazzi del Marconi che, grazie alla passione del loro professore (fannullone?), vincono le gare di matematica.
Sono convinta che la maggior parte di coloro che lavorano nella scuola italiana abbia una grandissima forza e anche una grandissima consapevolezza della propria missione, che ci permetteranno di stringere i denti in attesa di un Governo più consapevole e democratico”.
Alessandra De Fiori

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Scuole statali in crisi. Soldi alle scuole private. E le chiamano “paritarie”…

Posted by comitatonogelmini su 16 febbraio 2010

di Gianni Gandola
da ScuolaOggi
16 febbraio 2010

 

 

Il programma di Riccardo Iacona “La scuola fallita” (Presadiretta del 14 febbraio, Rai 3) ha messo bene in evidenza lo stato di sofferenza in cui versa la scuola pubblica (statale) italiana, riprendendo con grande obiettività e realismo temi che erano già stati affrontati qualche tempo fa in un servizio analogo da Milena Gabanelli.  Sono stati toccati – in maniera chiara, semplice ed essenziale – alcuni punti critici del funzionamento delle scuole statali di ogni ordine e grado, oggi in grave difficoltà.

Scuole pubbliche sull’orlo di una crisi di nervi

Docenti precari, anche di non tenera età e dopo anni e anni di servizio saltuario, in cerca di un posto fisso che non arriva. Supplenti annuali che si spostano in continuazione da una scuola all’altra, da un capo all’altro del paese, senza alcuna continuità didattica per gli alunni.

Dirigenti scolastici che non possono chiamare i supplenti per mancanza di fondi. Classi senza insegnante che vengono quotidianamente divise e gruppi di alunni parcheggiati in altre classi, con evidente disagio per tutti e disturbo per la didattica.

Riduzione degli insegnanti in organico, tagli alle cattedre e diminuzione delle ore di attività didattica. Impossibilità di svolgere attività per gruppi di alunni grazie al taglio delle compresenze nella primaria. Meno insegnanti e meno ore di sostegno per gli alunni disabili.

Stato penoso degli edifici scolastici, sovente non a norma, fatiscenti e pericolosi.  Incrostazioni, perdite d’acqua e aule al freddo.  Mancanza di arredi, a cominciare dalle sedie. Mancanza di spazi, aule ristrette e sovraffollate.

Mancanza di fondi per l’acquisto di materiale didattico (finanziamento didattico e amministrativo ridotto negli ultimi tempi a zero). Genitori che debbono sopperire con il “contributo volontario”, in una scuola – quella pubblica e dell’obbligo – che dovrebbe essere gratuita.

Una situazione, nel complesso, disastrosa ed estremamente preoccupante. Un quadro della realtà di tutti i giorni che gli operatori scolastici conoscono sin troppo bene ma che al grande pubblico non è noto. O almeno non lo è con questa nettezza.

Un altro mondo: le “paritarie”

Ma il servizio di Iacona ha avuto anche il merito di aver fatto il confronto con le cosiddette scuole “paritarie” facendo emergere le profonde “disparità” delle rispettive situazioni, nel funzionamento ordinario e nel trattamento. 

Qui – soprattutto nelle scuole presentate (quasi tutte appartenenti alla fascia alta, es. l’istituto Leone XIII e la scuola inglese di Milano) – sembra di essere in un altro mondo.  Aule e locali a regola d’arte,  laboratori super attrezzati, ampi spazi (palestre, piscina, atelier). Offerta formativa ricca e differenziata (doppia lingua, varie attività creativo-espressive, aule di informatica, lavagne luminose, ecc.).  Docenti reclutati in base ad una valutazione discrezionale e/o selezione direttamente da parte del dirigente o del gestore, quindi “scelti” (sia quelli fissi che i supplenti) senza impacci burocratici di graduatorie, punteggi, ecc. Attività per gruppi di alunni e classi non affollate.  Nessun elemento problematico o di “disturbo”  (alunni con handicap o stranieri, per intenderci). Utenza selezionata (naturalmente in base al reddito).  Insomma non stiamo a dilungarci oltre: un altro pianeta.

E le scuole paritarie dispongono di bilanci in attivo, godono di consistenti finanziamenti. Oltre alle entrate provenienti dalle rette (piuttosto elevate,  si va dai 7 mila ai 12-15 mila euro l’anno) le paritarie fruiscono di finanziamenti da parte dello Stato. Non solo, ma in Lombardia i genitori che iscrivono i figli alle paritarie hanno un contributo economico da parte della Regione, un rimborso, la “dote scuola”. Una sorta di ulteriore “finanziamento indiretto” per le private, targato Formigoni.[…] Leggi il seguito di questo post »

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