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Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

Parole in ordine sparso

Posted by comitatonogelmini su 11 novembre 2009

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di Enza Lasaracina
 
da www.retescuole.net

 

 

Accorpiamo pure!

Mi hanno insegnato che le parole, oltre a veicolare senso, trasformano la realtà… anzi contribuiscono massicciamente a ri-crearla.

Prendiamo la parola “accorpare” che, nel contesto scolastico, crea una nuova realtà: se fosse davvero un’emergenza la vedremmo usata soltanto nel caso in cui salendo una rampa di scale l’insegnante di “turno” si spezzasse l’osso di un ditino del piede…

E invece no. Non è mai stato così (per fortuna del piede del prof…).
No. Non è così già da qualche anno: quando manca l’insegnante di “turno”, non ci sono soldi per nominare supplenti. Questo non è un accidente. Ormai è una “costante”…

Come trasformare una scomoda “costante” in comoda “realtà”? Usiamo la parola “accorpare” anziché “dividere” per nominare lo stesso fatto!
Il “fatto” è presto detto: se manca il docente della classe, gli alunni vengono divisi in gruppetti di sei/sette unità, QUINDI (e cioè DOPO la “divisione”) vengono “accorpati”, cioè immessi in altre classi…

Ma ci hanno inoculato nelle menti, con una parolina piccina piccina, che in fondo –accorpando- si tratta soltanto di alzare il numero degli alunni per classe.

E invece no: si tratta –innanzi tutto – di “divisione” e questa parola veicola una scomodissima realtà che non vogliamo più nemmeno nominare con parole adeguate…

Dividiamo pure!

Mi hanno insegnato che le parole hanno anche un “mare di senso”… e allora comincia il giochetto linguistico che dovremmo fare noi adulti -nel contesto scolastico- con la parola “dividere”.

Uhm, vediamo: DIVIDERE – DISPERDERE – PERDERE – SPRECARE – SPENDERE MALE – SPIEGARE MALISSIMO – IMPARARE PEGGIO… e per finire – PAGARSI (chi può) LEZIONI PRIVATE…

Ma che stiamo a “chiacchierare” sempre? Sostegno ridotto? Compresenze sparite? Tempo Pieno perduto? Che cosa stiamo a guardare? Il pelo nell’uovo?
Ora ci mettiamo a blaterare anche di “accorpamento”? Ma che si badi a fare i docenti? Che cosa ne possiamo sapere noi di “politiche scolastiche” e non? Non ci impicciamo!

Ci sono “le grandi opere” da fare.

La “realtà” ci impone scelte che non possiamo capire!

Il “diritto allo studio”?
Roba di un “altro” mondo!

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